Selva, Walk of Fame per celebrare i campioni dello sci 

Sarà inaugurata il 25 agosto lungo il tracciato del trenino Prevista un’audioguida con la voce di Erich Demetz 


di Sofia Forni


SELVA. Selva come Los Angeles: a giorni sarà inaugurata una passerella lunga un chilometro con i personaggi che hanno nobilitato lo sci locale e internazionale.

È in calendario per il 25 agosto alle 18 l’inaugurazione dello “Ski Champions Walk”, un percorso, sulla passeggiata della vecchia linea ferroviaria dietro l’ufficio della scuola di sci di Selva che porta fino a Plan. È dedicato a chi in Val Gardena ha vinto una gara di coppa del mondo o un titolo mondiale, oltre a chi con molta ambizione e spirito pionieristico ha creduto nell’idea dello sci. L’idea è stata dell’associazione turistica e del comune di Selva, in occasione del cinquantesimo anniversario della coppa del mondo di sci alpino in Val Gardena. Ogni anno sulla pista Saslong infatti si disputano le gare di discesa libera e super G.

Si tratta di una sorta di “Walk of fame” lungo il sentiero del trenino di Selva saranno circa 70 piastre in ottone, che brillano di luce propria. In ogni riquadro sarà inciso il nome del campione, la sua nazionalità e l’anno della vittoria. Alla partenza sarà posizionata la figura di uno sciatore vicino ad una bacheca informativa.

Si potrà accompagnare il percorso con un’audioguida, scaricabile sul proprio telefono in tre lingue (italiano, tedesco e inglese). Erich Demetz - cittadino onorario di Selva, pioniere e ideatore delle gare di coppa del mondo di sci alpino in Val Gardena e per 28 anni presidente FIS – farà un excursus storico della Val Gardena. Sarà dunque come un viaggio nel tempo che va dagli inizi dello sci alpino fino ai giorni nostri.

“La comparsa dello sci alpino in Val Gardena come attività sportiva risale alla fine del diciannovesimo secolo. Nel 1908 si è svolta la prima gara di sci a Selva, dove tutti i concorrenti partivano assieme e chi arrivava per primo era il vincitore” sottolinea Demetz nell’audioguida. Un viaggio nel tempo fino ai campioni dei giorni nostri, tra aneddoti e ricordi. Un’occasione, dunque, da non perdere per conoscere ancora meglio la vallata ladina.















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