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Troppe bici sui sentieri della Badia: «Ormai è come camminare in città»

La testimonianza di due storici frequentatori delle Dolomiti e la conferma di Max Nagler, direttore della cooperativa turistica Alta Badia: «Il problema c’è: servono prudenza e buon senso


Massimiliano Bona


VAL BADIA. La convivenza tra ciclisti ed escursionisti che percorrono i sentieri in val Badia si sta facendo sempre più complicata. I secondi in particolare iniziano a non sentirsi più a loro agio, al punto da ventilare l'ipotesi - in alcuni casi - di cambiare la propria meta per la classica settimana estiva in montagna.

La testimonianza: «Camminare sull'altipiano del Pralongià richiede ormai più attenzione di una strada cittadina».

Bruno e Paola Marano sono di Bologna e ci tengono a raccontare un'esperienza sempre più negativa, di anno in anno. «Siamo da una vita frequentatori della val Badia. Reduci da un soggiorno, vogliamo segnalare la crescente difficoltà di camminare su percorsi ormai invasi da ciclisti, spesso (non sempre) maleducati e irrispettosi dei pedoni. Non parliamo poi delle comitive. Ormai è tutto uno scostarsi per far strada a quelli che sono ormai i padroni dei percorsi. Essere sfiorati da qualcuno che arriva alle spalle in velocità in discesa, silenzioso e senza "farsi sentire", non è piacevole, e non sempre tutto va bene. Tra l'altro, l'uso delle e-bike ha aumentato a dismisura il traffico: un tempo occorreva aver "manico" per certi percorsi, ora non più. Camminare sull'altipiano del Pralongià richiede ormai più attenzione di una strada cittadina. Capiamo che sia una risorsa importante per il turismo, ma i vecchi camminatori ne escono frustrati, quando va tutto bene, Le poche e piccole istruzioni che appaiono sui cartelli, come all'inizio del percorso da Corvara verso La Villa dicono cose sensate, ma poco o nulla rispettate. Poi, chi le legge, passando in bici? Che fare? Bisogna cambiare meta dei propri soggiorni?».

Nagler (Alta Badia): «Il problema c'è: servono prudenza e buon senso».

I sentieri sono nati per i pedoni, perciò sono incompatibili, nella grande maggioranza dei casi, con le bici. Per ovvie ragioni: mancanza di spazio, poi per la notevole differenza di velocità tra chi va a piedi e chi va in bici e infine per il deterioramento del fondo. Max Nagler, direttore della cooperativa turistica Alta Badia conferma il problema: «Stiamo ricevendo anche noi lettere, peraltro garbate, che evidenziano la necessità di una migliore regolamentazione. Negli ultimi anni è cresciuto notevolmente l'uso delle mountain bike e delle ebike. Chi le possiede vuol pedalare e in montagna i percorsi obbligati sono anche i sentieri dove camminano gli escursionisti. Serve prudenza e un minimo di buon senso da parte di tutti. Stiamo già lavorando per dotare i vari tracciati della segnaletica opportuna ma non è una cosa semplice anche perché i tracciati, promiscui per i ciclisti ed i pedoni, sono numerosi oltre che lunghi».













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