Un’abitazione per i profughi a Dobbiaco
Il Comune ha un edificio libero e attende l’arrivo di richiedenti asilo con il servizio Sprar
DOBBIACO. Dobbiaco ha trovato una soluzione per ospitare i richiedenti asilo. Una casa di proprietà comunale è pronta non appena il progetto Sprar potrà uscire dall’impasse attuale.
Il Comune ha segnalato la disponibilità dell’alloggio alla Comunità comprensoriale, cui spetterà la decisione definitiva qualora il progetto Sprar dovesse trovare il via libera per essere applicato. L’accoglienza dei profughi, in attesa di una definizione del loro “status”, costituisce non soltanto un tema di stretta attualità ma anche un problema di non facile soluzione sia per lo Stato che per la Provincia e per i Comuni. La nostra Provincia è tenuta ad accogliere lo 0,9% dei richiedenti asilo a livello statale. I profughi vengono a loro volta redistribuiti dalla Provincia attraverso le Comunità comprensoriali ai singoli Comuni sulla base del rapporto di 3,5 unità per ogni mille abitanti.
In quest’ottica, sia la Provincia che le Comunità comprensoriali esortano i Comuni a un atto di solidarietà affinché si facciano carico di questo problema e tutti diano il loro contributo e la loro disponibilità all’accoglienza.
Per Dobbiaco era previsto, ai sensi dei parametri di distribuzione sul territorio, il numero massimo di dodici profughi cui prestare asilo e garantire un’abitazione. In quest’ottica il consiglio comunale aveva deliberato a maggioranza di aderire al programma Sprar - Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati e di formulare - parimenti agli altri Comuni- la relativa richiesta di adesione attraverso la Comunità comprensoriale.
Sono state cercate delle abitazioni, anche vecchie, ma dotate di impianto di riscaldamento, per l’accoglienza dei profughi nel Comune. Ai proprietari che intendevano mettere a disposizione tali locali era garantita la stipula di un contratto d’affitto per la durata di tre anni, rinnovabile solo con il consenso del proprietario e con un canone a prezzi di mercato. Il sindaco di Dobbiaco Guido Bocher aveva lanciato un accorato appello alla popolazione alla ricerca di questo alloggio, ma poi la stessa amministrazione ha trovato una soluzione in un alloggio comunale. Resta da attendere se il programma Sprar supererà l’attuale fase di "congelamento" dettata dal decreto sicurezza di Salvini.(e.d.)