Val Pusteria, servizi in rete a sostegno di genitori e neonati
Valli ladine. Il coronavirus ha sconvolto la vita di tutti noi, ma è giunto il momento di ripartire. Come però?Difficile illudersi che tutto tornerà come prima. Molte cose cambieranno e dovranno...
Valli ladine. Il coronavirus ha sconvolto la vita di tutti noi, ma è giunto il momento di ripartire. Come però?Difficile illudersi che tutto tornerà come prima. Molte cose cambieranno e dovranno cambiare. “Bisogna ristrutturare diverse istituzioni”. Lo sostiene Albert Pizzinini dei Ladins Dolomites che sottolinea l'impegno che dovrà esserci per la scuola, “ che, nonostante tutti pensino a riformarla è rimasta nella sua ossatura di base a molto tempo fa. L’inizio del nuovo anno scolastico - dice Pizzinini - ci metterà di fronte a diverse sfide che richiedono risorse. A meno di una improvvisa accelerazione nella ricerca e sperimentazione di un vaccino, la scuola inizierà con misure restrittive e distanziamento sociale. Fatto che renderà impossibile una regolare frequenza scolastica almeno con i numeri che conosciamo. Non saranno pensabili classi di 20-25 alunni in spazi spesso angusti, senza sistemi di ventilazione e ricambio di aria. Questo imporrà la divisione delle classi e l’introduzione di turni di insegnamento, mattina, pomeriggio, forse anche il sabato con gruppetti di 5-6 persone, lo svolgimento di lezioni all’aperto e accompagnamento tramite la didattica a distanza”. “Per fare tutto ciò - osserva Pizzinini - servono risorse sia di personale che di materiale. Pensare di mantenere l’organico per le scuole ladine al livello pre-virus è utopistico e un’offesa per il personale scolastico, che sta facendo sforzi immani. Gli stessi alunni hanno talvolta difficoltà ad avere una connessione in rete adeguata, La crisi offre anche la possibilità di accelerare processi di cambiamento e la scuola ha il dovere di portare avanti questo processo. Pertanto va richiesto agli enti competenti di attivarsi al più presto per aumentare le risorse di personale e di mezzi per le scuole ladine”. E.D.