Varallo: «Impianti di risalita,  pronti a partire l’11 gennaio» 

Il presidente di Dolomiti Superski. «Abbiamo pensato a tutto per garantire la sicurezza e ridurre code e file Vorremmo presentare le nostre proposte al Comitato tecnico scientifico contando sull’appoggio della Provincia»


Ezio Danieli


Dolomiti. Obiettivo è aprire gli impianti a fune nei comprensori dolomitici l’11 gennaio. La pandemia da Covid continua a farsi sentire, ma gli impiantisti stanno intensificando gli sforzi per partire appunto l’11, quattro giorni dopo rispetto a quanto previsto dall’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri Conte.

Andy Varallo, presidente di Dolomiti Superski, ritiene che la data dell’11 gennaio rappresenti un’ipotesi di apertura percorribile. «A patto però che i nostri sforzi siano riconosciuti ed apprezzati - dice - Stiamo avendo una serie di incontri per perfezionare le proposte già fatte e per ottemperare così alle ultime richieste. Vorremmo presentare queste proposte entro la fine dell’anno al Comitato tecnico scientifico - Cts, contando ovviamente sull’appoggio della Provincia che già si è espressa a favore delle nostre esigenze. Speriamo che il Cts usi la stessa rapidità nella sua risposta».

La speranza resta l’ultima a morire...

«La vedo dura ipotizzare di poter sciare quando il Comitato tecnico scientifico non ha ancora approvato il protocollo che abbiamo redatto con le Regioni per la pratica in sicurezza dello sci. Mancano pochi giorni alla fine dell’anno ed è ragionevole pensare che dal Governo non avremo una risposta neanche entro l’Epifania Stiamo facendo ogni cosa per ottenere il benestare alla partenza».

Cosa è necessario fare ancora per concretizzare le possibilità di un’apertura degli impianti dopo l’Epifania?

«Il Comitato tecnico scientifico ha chiesto degli approfondimenti sulla gestione dei biglietti di accesso proprio per evitare assembramenti. Siamo già pronti a venire incontro a questa richiesta. Formuleremo il tutto su un protocollo che invieremo al Cts entro la fine dell’anno. Poi toccherà agli esperti comunicare se lo accettano o meno. A quel punto si potrà anche aprire la stagione bianca che si presenta in modo splendido. Mai vista così tanta neve».

Resta l’incubo della pandemia...

«I segnali continuano a non essere positivi: la situazione epidemiologica rimane critica, i reparti di ortopedia degli ospedali sono ancora adibiti a ospitare pazienti Covid e i contagi non calano ancora in maniera da poter pensare alla stagione sciistica. Appena ci danno il via noi siamo pronti a partire. Per noi è una questione di vita o di morte. Lo sci è un’industria che dà lavoro a migliaia di persone, non è solo uno svago» .

Lo sci resta uno sport sicuro in riferimento ai rischi di contagio da Covid?

«Se praticato con tutte le precauzioni del caso – come quelle contenute nel Protocollo di sicurezza sul tavolo del Cts – lo sci è uno sport sicuro, anche perché si svolge all’aria aperta. In Svizzera gli impianti funzionano, in Austria sono aperti per i residenti, in Francia non ancora ma almeno hanno una visione chiara sui ristori. In Italia resta purtroppo una situazione di incertezza».

La mancata, per ora, ripresa degli impianti ha creato una serie di disagi...

«Nonostante gli appelli di un comparto che fattura oltre 11 miliardi di euro e dà impiego – compreso l’indotto – a quasi 400 mila persone, a Roma tutto tace. È incredibile come un’industria che rappresenta il 12/13% del Pil, come è quella del turismo, non venga considerata dal governo. E sì che anche i governatori delle Regioni alpine si sono adoperati per far passare il messaggio, ma non c’è stato niente da fare. Almeno per ora».

Dolomiti Superski cosa ha programmato per offrire una stagione invernale in sicurezza ai suoi ospiti?

«Intanto un calendario con le previsioni di maggiore affluenza per ogni singola area, un sistema di monitoraggio in tempo reale della percentuale di utilizzo dei singoli impianti attraverso app e sito web, la distribuzione di scaldacollo con una tasca per inserire la mascherina chirurgica e l’ampliamento dell’acquisto on line di servizi, anche qui per ridurre code e assembramenti».

La stagione rischia comunque di partire senza la società Saslong che gestisce l’omonimo impianto e che ha comunicato la sua intenzione di restare ferma per quest’anno.

«In questi giorni ho altro a cui pensare visti gli impegni per sbloccare la situazione che ci sta tenendo ancora fermi. So comunque di contatti in Gardena per trovare una soluzione al problema che s’è creato».

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













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