Montagna

Voli in elicottero sulle Dolomiti: è scontro su controlli e sanzioni 

I protezionisti del Dachverband: «Disturbano persone e animali: le regole vengono ignorate». Il sindaco di Selva Roland Demetz: «Da quando non si può più atterrare sulla Marmolada gli eccessi sono ridotti al minimo»


Massimiliano Bona


DOLOMITI. I protezionisti del Dachverband tornano alla carica per chiedere nuove regole (e limitazioni) per i voli turistici in alta quota, soprattutto nell’area dolomitica. «Disturbano le persone e gli animali - tuona il presidente Klauspeter Dissinger - e fanno aumentare inutilmente i gas serra. L’utilità dei cinque siti di atterraggio permanente per gli elicotteri sopra i 1.600 metri deve essere chiarita e, se necessario, limitata ai servizi di salvataggio e di approvvigionamento».

Sui prezzi e sul business legato ai voli in alta quota gli stessi protezionisti non sono peraltro così precisi. «Un volo turistico per le Tre Cime costa poco più di 1.000 euro mentre le Dolomiti si possono avere per poco meno di 1.500 euro», sottolinea il Dachverband.

I prezzi per un volo turistico: si parte da 130 euro a persona per 15 minuti di volo.

Molto dipende, in realtà, dalla scelta di affittare in esclusiva o meno un velivolo. Per un primo volo, da 15 minuti, si pagano 130 euro a persona mentre per affittare l’intero eclittero si spendono 650 euro. Per 30 minuti il costo è di 240 euro a persona (1.200 per il velivolo in esclusiva) mentre per il volo completo di 50 minuti sulle Dolomiti si spendono 360 euro a persona (1.800 per l’intero elicottero).

Il volo più lungo consente di ammirare da vicino Lago di Braies, Tre Cime, Cristallo, Tofana, Marmolada e Catinaccio. Con gli altri voli si arriva (quasi) face to face con Puez Odle, Sassolungo, Sella e Sciliar. Molti turisti (ma anche tanti altoatesini) partono dall’elibase di Pontives (a una quota consentita) mentre nella stagione invernale si decolla anche da Passo Gardena e dal Rifugio Pralongià in Alta Badia ma anche da altri siti a richiesta.

Dissinger: «Mancano i controlli».

«Nelle zone al di sopra dei 1.600 metri è vietato per legge decollare, atterrare e sorvolare un’area ad un’altitudine inferiore ai 500 metri. Gli stessi divieti si applicano nei biotopi, nei parchi naturali e nei piani d’area sovracomunali, ma anche dove é esplicitamente previsto dai piani paesaggistici. In molti casi, i regolamenti non vengono rispettati perché manca il controllo e la relativa sanzione», commenta Dissinger, a fronte di diverse denunce. Il sindaco di Selva: «Molti meno eccessi rispetto al passato, sono dovuto intervenire poche volte».

«Da quando non si può più atterrare sulla Marmolada - commenta il sindaco di Selva Gardena Roland Demetz - il fenomeno è sufficientemente regolamentato e non ho notizia di particolari eccessi a riguardo. Io stesso negli ultimi anni sono intervenuto solamente nella zona di Passo Gardena, per il resto le aziende impegnate nel settore sono rigorose e rispettose dell’ambiente».

Mountain Wilderness critica per i voli al confine con il Veneto.

L'associazione ha scritto anche una lettera (di garbata protesta) alla Fondazione Dolomiti Unesco per denunciare i continui episodi di utilizzo di elicotteri per scopi commerciali e turistici sopra le Tre Cime di Lavaredo, tra Auronzo e le Dolomiti di Sesto nel Comune di Dobbiaco.













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