Le dichiarazioni

Redditi: Manfred Schullian è ancora il più ricco tra i parlamentari altoatesini

I deputati hanno anche un rimborso da 5.500 euro per beni informatici Chiude la classifica Dieter Steger con 88mila euro. In Consiglio politici sempre più cauti nelle spese il caso Fuori classifica I redditi di Spagnolli e Biancofiore non sono stati resi pubblici L’iPad ai consiglieri Fu introdotto nel 2014 e non tutti lo richiedono


SMARTINELLO


BOLZANO. Taglio dei seggi o no, quando si tratta dei costi della politica l’Italia si scatena nell’annoso dibattito. Soprattutto se alla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi del 2022, con Manfred Schullian ancora al primo posto tra i parlamentari altoatesini con una dichiarazione dei redditi tre volte e mezza quella di Giorgia Meloni nel 2021, si somma il «bonus di Natale» che la Camera ha regalato ai suoi membri, 5.500 euro di rimborso spese per attrezzature informatiche.

Perciò quando si tratta di spendere i fondi delle istituzioni diventano tutti molto cauti, dal Consiglio provinciale in su. I redditi dei parlamentari Tra i parlamentari altoatesini il più ricco resta Manfred Schullian, che tra il lavoro alla Camera e quello di avvocato raggiunge un reddito imponibile da 491.909 euro e stacca di netto i colleghi. Lui storce il naso. L’attenzione per ciò che guadagna lo infastidisce: «Come se fosse di grande interesse pubblico».

Il secondo è il senatore Meinhard Durnwalder con 182.949 euro, seguito dai deputati Renate Gebhard (171.842 euro) e Alessandro Urzì (158.709 euro) e dalla senatrice Julia Unterberger (123.225). Non sono stati pubblicati i redditi dei senatori Michaela Biancofiore e Luigi Spagnolli.

Nel 2021 la senatrice di Coraggio Italia – al tempo deputata – aveva dichiarato redditi per 101.048 euro, mentre di Spagnolli è rintracciabile sul sito della Provincia un imponibile di 90.187 euro nel 2020, quando l’ex sindaco dirigeva l’Ufficio caccia e pesca. Chiude la classifica il deputato ed ex senatore Dieter Steger con 84.114 euro. Il bonus tecnologia Schullian è anche il primo a dare una risposta chiara alla domanda sul famigerato rimborso per attrezzature informatiche: «Magari comprerò uno schermo per il computer a Montecitorio. Quello in dotazione è molto piccolo». Steger conferma che durante la legislatura se ne avvarrà.

Renate Gebhard dice che «può essere usato per materiali tecnici o di cancelleria, poi ognuno decide nell’arco della legislatura se usarlo». Il provvedimento – 5.500 euro a disposizione per acquisti tecnologici – è stato proposto dai questori di Fratelli d’Italia. E da Urzì arriva il chiarimento: «La somma accorpa i due rimborsi minori preesistenti, uno per la cancelleria e l’altro per dotazioni informatiche».

Consiglieri sempre più cauti. Il bonus non riguarda il Senato. Spagnolli però dice la sua: «È un risparmio rispetto ai costi di gara, acquisto e manutenzione che la Provincia sostiene per tutti la dotazione informatica dell’amministrazione». Di una certa munificenza altoatesina parla pure Urzì, «il Consiglio provinciale era più generoso». Nella teoria è così, nei fatti no. Per paura di sbagliare, complice una certa labilità del confine tra gruppo consiliare e partito, i consiglieri provinciali si sono fatti molto più cauti e oggi usano appena la metà dei fondi a disposizione. Torniamo al 2014, prima che l’allora presidente del consiglio provinciale Thomas Widmann portasse alla riunione dei capigruppo la proposta di dotare ogni consigliere di un iPad in comodato d’uso, oltre che dei canonici Pc e notebook, senza incontrare grosse obiezioni.

Nel 2014 Mario Monti firmò un decreto che voleva ridurre i costi della politica. In realtà per l’Alto Adige questo significò un aumento della spesa, perché dalle somme assegnate ai vari gruppi consiliari a scaglioni si passò ai 5.733 euro per consigliere, sempre erogati ai gruppi. Quindi il gruppo del Partito democratico riceve 5.733 euro perché ha un solo membro e la Svp ne avrebbe 28.665, perché dai 15 consiglieri bisogna escludere i sei assessori e i quattro membri dell’ufficio di presidenza. Uffici, cancelleria e portatile sono la dotazione base dei gruppi. Chi vuole può richiedere un tablet, ma non tutti l’hanno fatto. Sono previsti due tipi di versamenti: uno per il funzionamento dei gruppi, quindi per consulenze o incarichi di esperti, l’altro per i dipendenti dei gruppi, inquadrati nel livello retributivo D6. S.M.













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