L'OPERAZIONE

Spaccio di cocaina ed eroina a Trento: sei arresti

Il blitz dei carabinieri all'alba dopo lunghe indagini fra Trento e le province di Verona e Brescia



TRENTO. I carabinieri del Comando provinciale di Trento hanno ultimato all'alba l'indagine «Panorama Trènt» dando esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere spiccata nei confronti di 6 persone, prevalentemente di origine magrebina, tutte orbitanti tra il centro storico di Trento e le province di Verona e Brescia, ritenute responsabili dello smercio al dettaglio di cocaina ed eroina.

Un italiano invece è imputato per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini sono partite dalle verifiche effettuate su una prostituta trentenne che veniva sfruttata in corso Buonarroti a Trento. Indagando sulle frequentazioni della giovane, gli inquirenti hanno individuato un marocchino di 34 anni ed un tunisino di 38 anni, che cedevano alla prostituta, ma anche a diversi clienti di Trento, eroina e cocaina.

I due erano riforniti - sostengono gli inquirenti - da un marocchino cinquantenne, residente in Valpolicella, nel veronese, che avrebbe svolto il ruolo di corriere della droga da Sant'Ambrogio e Domegliara sino a Trento. L'uomo era stato già arrestato lo scorso aprile.

Nei guai è finito anche un italiano di 42 anni, che è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, a differenza degli altri arrestati, tutti rinchiusi in carcere. A lui sarebbe spettato il compito - affermano gli inquirenti - di rassettare l'abitazione dove la donna accoglieva i suoi clienti. All'uomo, sostengono ancora gli inquirenti, sarebbe anche andata una percentuale per accompagnare la prostituta dalla strada a casa e viceversa.

Le investigazioni sono consistite anche in lunghi appostamenti sui treni della tratta regionale dal veronese al Trentino su cui venivano spostate le partite di cocaina ed eroina. In questo modo è stato identificato un altro nordafricano, che aveva sostituito il corriere già arrestato.

I suoi contatti costanti proprio in Valpolicella hanno consentito di individuare i maggiori approvvigionatori di stupefacenti che dal veronese venivano convogliati su Trento città, altri due magrebini, uno residente nel bresciano ma attivo su Verona e l'altro residente a Domegliara, ritenuto dagli investigatori vero e proprio gestore degli smerci in Valpolicella e nella bassa veronese, dove orientava maggiormente i suoi illeciti interessi.

Le persone arrestate sarebbero responsabili dello smercio al dettaglio di cocaina ed eroina per un totale di oltre 100 cessioni.













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