A Maia Bassa sorgerà il polo per l’innovazione 

Per l’«incubatore di imprese» sotto la tribuna dell’ippodromo servono 2 milioni Farà rete con il coworking di via Scuderie, la sede di Alperia e la scuola Zuegg



MERANO. A Maia Bassa si formerà un vero e proprio distretto dell’innovazione. Lo ha annunciato ieri l’assessore Diego Zanella e si chiamerà Mind, acronimo – appunto – di “Merano Innovation District”. Si parte dalle infrastrutture. Accanto al già presente coworking di via Scuderie sorgerà la sede di Alperia. Poco più avanti si trova la scuola professionale Zuegg, con la quale si potrà collaborare. Ancora tutto da definire è invece l’“incubatore di imprese” che sarà ricavato sotto la tribuna dell’ippodromo. Se ne è cominciato a parlare l’anno scorso, la marcia prosegue e per ora si sa che dovrebbe occupare 800 metri quadrati, dove, nelle intenzioni dell’amministrazione, troveranno sistemazione coworking, uffici, sale per manifestazioni e spazi creativi, insieme a un laboratorio per progetti scolastici e seminari e per la realizzazione di prototipi. Serviranno 2 milioni per realizzare il progetto. Dal Comune sono già pronti 1,17 milioni, informalmente la Provincia si sarebbe detta pronta ad aggiungerne 850 mila. Il Comune come attivatore di un processo, quindi, che col tempo dovrà però divenire un sistema capace di sostenersi autonomamente. L’iniziativa, garantisce Zanella, non interferirebbe con l’attività ippica che, oltre alle corse, prevede allenamenti quotidiani in orario mattutino.

«I nuovi competitor che con la rivoluzione industriale in atto si sono affacciati al mondo dell’economia globale – spiega Zanella – comportano un rischio per l’Italia, quello di essere relegata a un ruolo economicamente subalterno. Investire nell’innovazione, quindi, è vitale per mantenere la competitività che fino a pochi decenni fa sembrava scontata». Ma, tra le tante idee d’impresa, alcune sono valide, altre invece sono destinate a morire. «Con Mestech abbiamo scoperto che a Merano ci sono molte persone con buone idee e con le competenze per svilupparle: e per evitare che si volgano ad altri lidi, come Milano o Monaco, serve fornire loro un’attività di consulenza seria e continuativa, allontanando invece le idee balzane o perniciose». Creare lavoro qualificato e far sì che chi ha le giuste competenze resti a Merano, aiutando le start-up a divenire aziende di alto profilo e quindi elevando il livello culturale della città, questo l’animo che muove l’assessore. Che sfodera una buona notizia per i giovani imprenditori in cerca di finanziamenti: «Stiamo lavorando col Politecnico di Milano, in modo che anche start-up altoatesine possano discutere con gli investitori al pari di quelle già incubate nel Politecnico».













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