A Merano cent’anni fa: Kafka avrà una sua piazza 

Gli eventi commemorativi. In programma per il 2020 conferenze e passeggiate storiche Helena Janeczek e altri attori della cultura tracceranno un ritratto dello scrittore e del suo tempo


Sara Martinello


Merano. Arrivò a Merano in treno un giorno di aprile del 1920 e vi restò tre mesi, alloggiando prima al Grand Hotel Emma e poi alla pensione Ottoburg, nel comune di Maia Bassa. Affetto da tubercolosi, Franz Kafka scelse la città sul Passirio per via del clima mite e dei prezzi ancora sostenibili, mentre in altri paesi europei l’inflazione era ormai galoppante. A cent’anni da quel soggiorno, la città diventerà il teatro di una serie di iniziative culturali, sì, ma alla portata di tutti, in modo da permettere alla popolazione di approfondire la conoscenza di uno tra gli ospiti più illustri di Merano.

Il mondo di ieri.

È citando Stefan Zweig che il giornalista Patrick Rina, ideatore dell’anno commemorativo dedicato allo scrittore praghese, dipinge lo spirito degli anni compresi tra il 1918 e il 1920, sui quali i progetti culturali messi in campo per il 2020 punteranno i riflettori. «Per l’intero territorio tirolese meridionale – spiega Rina – la Grande Guerra rappresentò una lacerazione: la progressiva e rapida crescita della città come luogo di cura fu interrotta nell’autunno del 1914 per morire nel giro di pochi mesi. Gli hotel divennero lazzaretti, mentre l’approvvigionamento di beni di prima necessità si fece sempre più problematico, fino a sfociare nelle rivolte della fame. Nell’autunno del 1918 le truppe italiane occuparono il Sudtirolo, la cui annessione al Regno d’Italia fu sancita nel 1919 col trattato di Saint-Germain. Nell’aprile del 1920, l’amministrazione militare fu sostituita da un governo civile, che favorì l’immigrazione di funzionari e impiegati italiani, mentre quelli locali furono licenziati. I lazzaretti tornarono a essere hotel e furono rinnovati, e la nuova moneta ebbe modo di consolidarsi. Nelle sue lettere, Kafka non fa cenno alle preoccupazioni della popolazione locale per il futuro politico, sebbene le speranze accese dal programma Wilson (che toccava anche l’autodeterminazione delle minoranze) si stessero rapidamente affievolendo».

Un anno di iniziative.

Il giorno dell’arrivo di Franz Kafka alla stazione, fu inaugurata la statua di Andreas Hofer. Un evento di storia contemporanea e un tassello nel mosaico della Merano di allora, al centro degli eventi organizzati nell’arco di un anno da un gruppo di lavoro comprendente, oltre a Patrick Rina e Veronika Rieder, Alexander Knoll, Gerti Wolf, Horst Ellmenreich, Karl Chizzali, Fausta Menghini, Richard Kienzl, Stefan Pur e Sandro Zamai. Promotori, il Comune, Urania e Merano Arte. «Si tratta di un progetto corale – prosegue Rina – pensato per un pubblico non specialistico, ma rivolto a tutti i meranesi».

In programma per il 2020, quindi, passeggiate in città, una mostra di libri e di fotografie, panchine con citazioni d’autore, la creazione di un sito web dedicato e due diverse sessioni di “Giornate di Kafka”, in primavera e in autunno.

Il primo evento clou sarà il 20 marzo e vedrà coinvolta la scrittrice vincitrice del Premio Strega (“La ragazza con la Leica”, Guanda 2017) Helena Janeczek, che insieme allo scrittore austriaco Michael Köhlmeier traccerà un percorso di avvicinamento a Kafka, alla sua opera e all’influenza che questi esercitò sulla letteratura contemporanea. Il giorno successivo si passerà all’analisi del periodo compreso tra il 1918 e il 1922, con interventi di Ferruccio Delle Cave, Rosanna Pruccoli, Tiziano Rosani, Antonella Tiburzi, Reiner Stach, Hannes Obermair e Ulrike Kindl. Il 22 marzo l’installazione dell’opera d’arte dedicata a Kafka messa a concorso da Merano Arte, che sarà posizionata nella piazzetta di fronte a Villa Ottoburg (con l’intitolazione del luogo a Franz Kafka).

A settembre, grazie alla collaborazione col Südtirol Festival, l’attrice Christa Posch leggerà nell’aula magna della Fos Marie Curie alcune lettere scritte durante il soggiorno meranese, con l’accompagnamento di brani musicali del periodo. A novembre sarà infine presentata una pubblicazione in cui saranno raccolti tutti gli interventi dell’anno commemorativo.













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