il caso

Cervo scuoiato nel Passirio, la Forestale avvia un’indagine 

Il macabro ritrovamento. È stato fatto da una donna a poche centinaia di metri dalla città: è competente Tirolo. Sull'animale sarebbero stati inferti colpi tipici proprio della pratica che porta allo scuoiamento: sanzioni fino a 3mila euro


Jimmy Milanese


MERANO/TIROLO. Macabro ritrovamento per una meranese proprio nelle ultime ore dell'anno in prossimità di Lazago. Nel fiume Passirio proprio a poche centinaia di metri dalla città la donna ha rinvenuto il cadavere, o meglio, la carcassa di una femmina di cervo incinta, scuoiata e abbandonata lungo il greto del fiume.

La denuncia alla Forestale: aperta un’indagine.

Immediatamente la donna ha avvisato la Guardia forestale e il Comune di Tirolo per competenza per gli accertamenti del caso che sono ancora in corso. Difficile risalire al responsabile di questo gesto increscioso anche se da quello che l'animale ha subito a prima vista tutto farebbe pensare all'opera del tutto illegale magari di un cacciatore interessato al trofeo ma non al resto dell'animale. Infatti, sull'animale sarebbero stati inferti colpi tipici proprio della pratica che porta allo scuoiamento, ovvero all'asportazione della pelle dal corpo, poi usata per le più svariate ragioni.

La stagione della caccia è finita a metà dicembre: superati i termini consentiti.

A tal riguardo c'è da ricordare che, sempre per chi è provvisto di apposita licenza, la stagione di caccia in Alto Adige va dal 1 maggio al 15 dicembre. Quindi, l'animale sarebbe stato cacciato ben dopo il termine della stagione venatoria. Periodo nel corso del quale sono cacciabili alcune classi di caprioli e cervi, mentre per le altre classi e specie selvatiche cacciabili vigono periodi di caccia limitati. Dopo il 15 dicembre, quando presumibilmente l'animale è stato cacciato per poi essere scuoiato e abbandonati, in provincia è possibile la caccia alla sola Cesena e al Tordo bottaccio. Il cacciatore può invece cacciare la selvaggina bassa non più di tre giorni la settimana. È necessario quindi annotare sul calendario di controllo ogni uscita di caccia alla selvaggina bassa, come indicato nel sito dell'Associazione Cacciatori Alto Adige che disciplina questa pratica molto comune dalle nostre parti ma che allo stesso tempo è fortemente regolamentata tanto da prevedere sanzioni importanti per i trasgressori. Un’incombenza burocratica importante che serve alle autorità a mantenere il controllo del numero di capi cacciati al quale evidentemente il cacciatore di frodo si è voluto sottrarre. Andando più nel dettaglio, per la caccia sono previsti due tipi di permessi, ovvero quello annuale spettante ai titolari del porto d'arma per caccia che abbiano superato l'esame venatorio in provincia e che soddisfino una serie di requisiti, non ultimo quello della residenza di lunga durata. Quindi, il permesso d'ospite per residenti in provincia, ovvero nella riserva di caccia da almeno 5 anni. In alternativa, esistono anche speciali permessi di caccia giornalieri o settimanali per particolari situazioni.

Le possibili sanzioni.

Tornando alle sanzioni, la caccia in Alto Adige è regolata dalla legge Lp n.14 del 17 luglio 1987 e seguenti e per certi comportamenti prevede sanzioni che possono superare i 3000 euro, fino alla sospensione del permesso di caccia.













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