Era nata per gioco: l’orchestra sinfonica ora riempie i teatri 

Successo in crescendo per la «Merano Pop Symphony»  Sessanta musicisti diretti dal maestro Roberto Federico


di Simone Facchini


MERANO. «Tutto nasce da quattro amici al bar». Citando Gino Paoli, il maestro Roberto Federico e il bassista Ivan Menegatti raccontano gli albori di quella che oggi è un’orchestra di sessanta musicisti, l’unica sinfonica in Alto Adige. Nata solo quattro anni fa e in breve divenuta richiestissima. Ogni data, un successo. È la Merano Pop Symphony Orchestra. Per suonare tra le sue fila provengono musicisti da tutta la provincia, senza distinzione linguistica, ma anche dal Trentino.

E dire che tutto è nato quasi per caso. È il 2014, con la loro band e un repertorio anni Settanta-Ottanta, Federico e Menegatti assieme a Roberto Donati (oggi presidente dell’associazione che opera dietro l’orchestra), Andrea Gallesi, Grazia Sgorbati e Salvatore Spolsino, si esibiscono in concerti di beneficenza. Al gruppo viene in mente di provare ad allestire un’orchestra sinfonica, visto che sul territorio non ce n’erano. Cominciano a contattare amici e colleghi. L’idea piace. Radunano quaranta musicisti e suonano alla casa Thalguter di Lagundo. Doveva essere un concerto estemporaneo, ma assieme all’allora vicesindaco Giorgio Balzarini decidono per una replica. Per il Natale dello stesso anno, coinvolgendo le scuole elementari San Nicolò, va in scena al Puccini uno spettacolo il cui ricavato viene donato a Telethon. È un successone, il giorno dopo Federico viene contattato dall’Azienda di soggiorno che chiede una collaborazione. A quel punto la nave è salpata e non c’è modo di fermarla. Il concerto natalizio, organizzato assieme all’ente turistico, diventa un appuntamento fisso e la Merano Pop Symphony affianca nomi di spicco: nelle diverse edizioni, Silvia Mezzanotte, Annalisa Minetti, dodici mesi fa Dodi Battaglia. Quest’anno, l’8 dicembre, gli Audio 2 al Kursaal. Ma prima, questo giovedì e sempre al Kursaal, l’ensemble d’archi dell’orchestra accompagnerà per il secondo anno consecutivo le giovani voci della Fondazione Pavarotti.

«Con il nostro repertorio, che varia a seconda delle occasioni, cerchiamo di avvicinare alla musica orchestrale un pubblico più ampio possibile» racconta Roberto Federico, direttore d’orchestra e perno del gruppo. La scaletta varia di volta in volta. Può comprendere colonne sonore più o meno celebri. In un’occasione sono state interpretate le suite dei Beatles di Renato Serio. «Inoltre – continua Federico – diamo occasione di cantare alle voci locali con l’accompagnamento di un’orchestra sinfonica. Non è cosa da tutti i giorni». Per esempio, ad aprire la serata con gli Audio 2 ci sarà Monika Callegaro che interpreterà “La vita è bella”.

Gli impegni dell’orchestra dal momento della fondazione si sono moltiplicati. La solidarietà ha fatto da filo conduttore alla sua attività. Con un concerto organizzato dalla comunità comprensoriale Burgraviato sono stati raccolti quasi 12 mila euro donati ad Amatrice dopo il terremoto. Altri show hanno sostenuto progetti del Lions Club Maiense, che parimenti all’associazione La Quercia ha allacciato con la Merano Pop Symphony uno stretto rapporto. L’agenda si continua a riempire e la compagine si appresta a valicare il confine altoatesino: lo spettacolo con i talenti della Fondazione Pavarotti sarà replicato, due giorni dopo la data meranese, a Ferrara.













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