Il commercio è in difficoltà: soluzioni creative anti-crisi

Merano. Di fronte alla seconda ondata della pandemia da Covid che sta attraversando il paese, anche il commercio al dettaglio sta iniziando a cercare soluzioni per limitare la inevitabile contrazione...



Merano. Di fronte alla seconda ondata della pandemia da Covid che sta attraversando il paese, anche il commercio al dettaglio sta iniziando a cercare soluzioni per limitare la inevitabile contrazione degli incassi. L’annullamento dei più importanti eventi programmati per l’autunno/inverno meranese come il WineFestival e i Mercatini di Natale, assieme al blocco degli arrivi di turisti dalla Germania e dall’Austria per via dell’obbligo imposto dai loro governi di sottoporsi alla quarantena al momento del rientro in patria, induce sempre più commercianti a trovare soluzioni di vendita alternative. Soluzioni che possibilmente possano reggere anche di fronte a possibili future strette al commercio, ma che allo stesso tempo non si limitino alla classica modalità di vendita online che spersonalizza il rapporto tra acquirente e venditore.

Da qui, l’idea di Andrea Maria Tratter, commerciante del brand Runggaldier Manufaktur che nel centro cittadino propone capi di alta moda destinati a durare nel tempo, realizzati con tessuti pregiati e tagli di alta qualità sartoriale. Se è vero che i negozi di vestiti hanno generalmente subito in maniera pesante le restrizioni imposte dal Governo e dalla Provincia per il contenimento della pandemia, le boutique di alta moda che hanno a che fare con una clientela esigente e disponibile a spendere devono basare la loro filosofia di vendita sul contatto diretto con il cliente. Un contatto che oggi è limitato dalle disposizioni che impongono un numero massimo di clienti in negozio per metro quadrato.

Quindi, ecco l’idea avuta da Tratter: offrire ai suoi clienti la possibilità di fissare appuntamenti individuali in negozio anche fuori dagli orari di apertura, previo appuntamento via e-mail. «Il Covid sta cambiando le nostre abitudini e gli acquisti online si sono rivelati strumenti “freddi”, non solo perché il contatto è limitato, ma perché viene meno la possibilità di aiutare il cliente nella scelta dei capi. Quindi, proprio per ovviare a questo, da fine settembre da Runggaldier Manifaktur è possibile prenotare un appuntamento, recarsi in negozio e in tutta sicurezza essere consigliati dai nostri consulenti d’immagine», spiega Tratter.

Soluzione che ha imposto alla titolare e ai suoi collaboratori una disponibilità completa, ma che allo stesso tempo salva quel tipo di rapporto stretto venditore-cliente sul quale il concetto stesso di boutique si regge. Un’idea, quella del “New Private Shopping”, non nuova nella storia italiana, resa celebre proprio da numerosi film del periodo neorealista che mostravano come uomini e donne dell’alta borghesia fossero soliti recarsi personalmente nelle boutique per scegliere i loro vestiti sotto la guida di esperti consulenti d’immagine. «Questa nuova stretta ci ha imposto di provare soluzioni che potranno andare bene anche dopo questo periodo complicato», conclude Tratter. Oggi non si parla più di chiamate telefoniche alla boutique del centro, ma di messaggi di offerte inviate a mailing list di clienti, oppure di e-mail per fissare appuntamenti per un acquisto in solitaria. Nel rispetto del distanziamento sociale, con l’obbligo della mascherina indossata, ma almeno con un bicchiere di Franciacorta. È il commercio che cambia e si evolve anche nella nostra Merano al tempo del coronavirus. J.M.













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