Merano. Un grave lutto ha colpito il mondo della scuola meranese. All'età di 95 anni è morta alla casa di riposo Bethanien la professoressa Gudrun Schedereit. Stava già male ed il coronavirus l'ha portata via lasciando nel dolore i suoi figli, i fratelli ed i numerosi nipoti che aveva. La piangono anche i molti meranesi che dalla professoressa Schedereit hanno appreso tutto il possibile della lingua di Goethe spiegata con rara dedizione e una profonda cultura anche se, a volte, in modo apparentemente burbero che la professoressa dimostrava ma che in realtà lasciava intendere un carattere fermo e deciso che la faceva benvolere ed apprezzare.

La professoressa aveva insegnato in due scuole tedesche prima di passare all'Itc Pisano dove è rimasta a lungo alla lavagna. La ricordano i moltissimi "ragionieri" che l'hanno saputa amare per le sue indimenticabili lezioni. Alla scuola di via Huber era talmente legata da aver rinunciato ad una cattedra prestigiosa che aveva ottenuto a Mantova. Era stata sposata con il regista Karl deceduto alcuni anni fa dal quale aveva avuto tre figli, fra i quali l'ex collega della Rai Georg. L'estremo saluto a Gudrun Schedereit sarà dato domani alle ore 13 con una piccola, breve cerimonia davanti alla cappella del cimitero Evangelico di via Marlengo. Oltre a Georg ci saranno suo fratello Klaus, i figli di Georg Peter (da Bruxelles) e Valentin (da Stoccarda) e una cugina violinista Sarah (da Bruxelles). Per ragioni legate alla pandemia, non potranno esserci il fratello, Paolo (vive a Diano Marina) né le sue sorelle che vivono in Germania, Maria (a lungo campionessa italiana di lancio del disco), Margherita e Inge, Siglinde che vive in città in “splendid isolation”. Alla famiglia Schedereit le condoglianze da parte della redazione del nostro giornale da cui sono usciti diversi "ragionieri" che da Gudrun hanno imparato tanto. Il collega Enzo Coco ha voluto ricordare la professoressa Schedereit con questa nota: "La professoressa Schedereit è stato un personaggio significativo per molti studenti di Merano. Dietro ad un viso severo, a volte arcigno, c’era una donna giusta, comprensiva e sensibile con amore per il suo lavoro. Con lei ho conservato un feeling giunto fino ad oggi, al giorno in cui festeggiammo il suo 90° compleanno. Io e i miei compagni di classe di quella quinta ITC del 1969 la ricorderemo sempre”.