Il museo esce dal letargo Pronti a tornare a regime 

Palazzo Mamming. Martedì si passa all’orario pre-lockdown: domani ultimi ingressi gratis In mostra le opere di Petra Polli, artista che abbandona la modernità e si rifugia nella natura



Merano. Domani sarà l’ultimo giorno a ingresso libero per il museo di palazzo Mamming, che da martedì prossimo, come il castello Principesco, tornerà al consueto orario di apertura. E chissà che qualcuno non colga l’occasione per una visita in piazza Duomo, dove un paio d’anni fa si contava una media di appena 20 biglietti pagati al giorno. Due le mostre in corso: una racconta ai visitatori la vita in città nel 1920, a guerra appena finita, l’altra invece è un’esposizione delle opere di Sara Polli organizzata dall’associazione Kunsthalle West, con la curatela di Ulrich Egger.

La cultura riparte.

Concluso il periodo di lockdown, il museo era stato immediatamente e gratuitamente reso accessibile alla cittadinanza per diverse settimane, mentre il castello Principesco era rimasto chiuso per via dell’angustia dei suoi ambienti. A partire dalla prossima settimana in entrambe le strutture si applicheranno nuovamente i consueti orari di apertura, vale a dire dalle 10.30 alle 17 tra il martedì e il sabato, e dalle 10.30 alle 13 la domenica e i festivi. Rimarranno invece inalterate le normali prescrizioni di sicurezza (mascherina, accessi contingentati nelle singole stanze, distanziamento).

Natura selvaggia.

“Tracks”, la mostra di Petra Polli, resterà aperta fino al 18 settembre. Alternativa e contrapposta ai soggetti cittadini delle precedenti opere dell’artista, la natura raffigurata nelle tele della serie “Tracks” appare indomita e selvaggia, come scrive Jan T. Wilms nel catalogo “Into the Wild”. Il punto di partenza dei dipinti è costituito da fotografie digitali a colori, ma anche da schizzi – non intesi come studi sulla natura, bensì come riduzioni cromatiche e formali – che l’artista realizza sul posto, cioè nella natura, per poi utilizzarli come modelli per le astrazioni pittoriche che crea nel suo atelier.

Com’è nata la serie.

Per molto tempo l’esplorazione dello spazio pubblico, soprattutto di quello urbano, con i suoi simboli, con l’occupazione dei luoghi e con la dinamica delle sue strutture architettoniche, ha rappresentato un tema ricorrente nell’opera artistica di Petra Polli. Ma con le opere nate a partire dal 2013 e raccolte nella serie “Tracks” l’artista si avventura su sentieri nuovi e inesplorati, immergendosi profondamente nel fitto del bosco. Inoltrandosi nella foresta raggiunge luoghi della natura apparentemente incontaminati, nei quali ogni tentativo di orientamento è vano e l’intervento umano è del tutto assente.

Tecnologia, tempo e magia.

Le coordinate Gps citate nei titoli dei suoi lavori, i soli indizi dell’esatta ubicazione dei luoghi concreti, sono l’unica concessione di Polli al mondo tecnologico e civilizzato. Lì, avvolta dal silenzio della foresta, Polli trova l’ispirazione per le sue opere. Lì il tempo, la risorsa più preziosa della civiltà iper-tecnologica, è immobile. La frenesia, la sovrastimolazione sensoriale, lo sperpero delle capacità ricettive e percettive dell’essere umano svaniscono. Al loro posto si fa strada una sensazione indefinita che riconduce la natura umana alla propria essenza, ponendola di fronte a un’esperienza che per la nostra mente sovraccarica di pensieri è sempre più difficile da capire: la consapevolezza di esistere “qui e ora”. Polli stessa descrive questa sensazione come «la magia del bosco, quell’atmosfera unica, quell’energia unica» che l’artista cerca di assorbire e fare propria.

Lo spazio si dilata.

In molti lavori pittorici di Polli risulta evidente una complessa stratificazione cromatica. I tratti neri e decisi dei contorni contrastano con delicate gradazioni di grigio e ovattate macchie di colore che indirizzano lo sguardo verso una profondità impalpabile. Lo spazio si allarga verso un orizzonte lontano, evanescente e acquoso che evoca forme nebulose. Questi processi di trasformazione sono interpretabili come veri e propri commenti artistici di Polli alla costante metamorfosi della natura. Nulla è statico, ogni cosa è fluida, amorfa, si espande, si fonde e si trasforma continuamente, soggetta a dissolvenza e rinnovamento. La metamorfosi della natura e le sue dinamiche rappresentano il fulcro tematico della serie “Tracks”.













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