Il Soroptimist premia Hauser, il medico che salva le donne

Merano. È Monika Hauser la vincitrice del premio Soroptimist International Italia 2019. La ginecologa svizzero-altoatesina, fondatrice dell’associazione “Medica mondiale”, è stata premiata al Museo...



Merano. È Monika Hauser la vincitrice del premio Soroptimist International Italia 2019. La ginecologa svizzero-altoatesina, fondatrice dell’associazione “Medica mondiale”, è stata premiata al Museo delle donne dalla direttrice di Soroptimist Merania, Maria Rita Chiaramonte.

Monika Hauser di origini altoatesine, dopo aver studiato Medicina a Innsbruck, nel 1992 inizia una lunga carriera come medico nelle zone di crisi, in particolar modo nei Balcani, durante la guerra, proprio per aiutare le donne bosniache vittime delle violenze di massa. L’anno successivo, grazie all’aiuto di una ventina di donne del posto, Hauser apre l’unità medica per sole donne “Medica Zenica”, che nel corso degli anni salva la vita a centinaia di ragazze, madri e figlie finite nel mirino dell’odio etnico che ha frantumato l’ex Jugoslavia.

«È un vero e proprio onore per noi – spiega Chiaramonte – premiare una donna che ha dedicato la sua vita ad aiutare altre donne, e una grande soddisfazione che Soroptimist Italia abbia accettato la nostra proposta di consegnare ad Hauser il riconoscimento per il 2019». Non è il primo premio assegnato ad Hauser per il suo lavoro, che non si è fermato ai Balcani, ma si è spinto fino all’Albania, passando per il Kosovo, per arrivare nel 2001 anche in Afghanistan, dove Medica mondiale ha promosso progetti per la cura sia medica sia psicologica delle donne e delle bambine vittime della guerra. Poi è stata la volta della Liberia, ma anche delle zone dei grandi laghi in Africa.

Questa dedizione che non ha limiti di tempo né di spazio ha portato la “venostana” Hauser alla conquista di prestigiosi premi dedicati a chi del volontariato fa una missione di vita. «Il mio lavoro – sottolinea Hauser – non è certamente solo nei paesi lontani, dove la nostra percezione di democrazia si affievolisce, ma anche qui da noi, dove magari la violenza sulle donne è opera del vicino e non viene nemmeno denunciata».

Sono i dati a parlar chiaro, ha ricordato Chiaramonte nel consegnare il premio istituito da Soroptimist per rendere omaggio a donne italiane o straniere che nella loro vita hanno contribuito a combattere la violenza sulle donne. Da uno studio europeo condotto nel 2014 è emerso che una donna italiana su tre ha subito una qualche forma di violenza psichica o fisica nel corso della sua vita. Per aiutare l’opera di denuncia delle violenza, proprio recentemente Soroptimist Merania ha inaugurato la “Stanza tutta per sé” presso la caserma dei carabinieri di Merano, una camera ideata con lo scopo di agevolare le deposizioni da parte delle vittime di violenza in un posto sicuro e accogliente che permetta loro di esprimere tutto il peso del disagio psichico e fisico. J.M.













Altre notizie

Attualità