Il sottopassaggio resta una trappola per ciclisti 

Mobilità. Sotto accusa l’accesso dalla ciclabile lungo l’Adige a via Postgranz passando sotto la superstrada: bruschi cambi di pendenze e una “chicane” causa di infortuni



Merano. Troppi incidenti, troppi rischi. E un brutto biglietto da visita. Sotto accusa finisce il sottopassaggio della ciclabile che lungo l’Adige immette in via Postgranz per entrare in città.

La “chicane”.

Diverse le segnalazioni delle quali si fa portavoce un residente, che fra l’altro si occupa di curare il giardino dedicato alla Madonna che si trova proprio all’uscita del sottopassaggio. Per tenere in ordine il giardinetto a muro, trascorre diverse ore in zona. E vede pressoché quotidianamente quanti ciclisti trovano difficoltà ad affrontare quella “chicane” con saliscendi. I biker provenienti dalla Venosta e da Lagundo arrivando a ritmo sostenuto dal rettifilo che corre lungo l’Adige, in leggera discesa. Nell’approccio al sottopassaggio è facile prendere velocità visto che le pendenze si fanno in poco notevoli. Ma bisogna rallentare, frenare in modo convinto, perché per passare sotto la superstrada bisogna affrontare una curva. Dopo la qualche i ciclisti si trovano davanti una salitella di pochi metri, ma anche questa dalle forti pendenze. Insomma, una commistione di elementi che provocano varie difficoltà a chi si trova in sella. Che non sempre è un ciclista provetto, perché su quell’arteria ciclabile viaggiano tanti turisti che occasionalmente decidono di scoprire il territorio sui pedali. Dunque anche famiglie, persone avanti con l’età, bambini.

Interventi.

«In un solo anno, fra l’altro condizionato dal lockdown, ho assistito a tre interventi della Croce bianca. E in varie altre occasioni ho visto ciclisti infortunarsi. Non tutti, tra la fase discendente e quella ascendente che si trovano innanzi dopo la curva, a sorpresa, hanno la prontezza di cambiare marcia. E si “piantano”, spesso cadono»: così viene descritta la situazione da Ugo Borin che, mentre cura il giardino, la può monitorare. «Forse basterebbe innalzare il piano della ciclabile nel sottopasso, addolcendo il saliscendi».

Degrado.

Ma non è l’unica lamentela: «Lungo il tratto della ciclabile spesso le erbacce invadono sia la carreggiata per le biciclette sia i parcheggi, rendendo difficile il posteggio. Inoltre, in prossimità dell’accesso al campo sinti, da mesi stazionano due carcasse di grandi elettrodomestici. Tutt’altro che un bel biglietto da visita per chi in bici arriva a Merano».

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