In Val Venosta l’hi-tech salva le aquile
Silandro. Nell’ambito della tutela dei grandi rapaci corre una sinergia “hi-tech” tra la Germania e la val Venosta, un progetto di studio internazionale che vede la partecipazione delle Fiamme Gialle...
Silandro. Nell’ambito della tutela dei grandi rapaci corre una sinergia “hi-tech” tra la Germania e la val Venosta, un progetto di studio internazionale che vede la partecipazione delle Fiamme Gialle della tenenza di Silandro. Il progetto è guidato da Kamran Safi, del centro di ricerca Vogelwarte dell’istituto di ricerca sull’ornitologia Max Planck di Radolfzell am Bodensee, in Germania, e coinvolge Italia, Austria e Svizzera con lo scopo di monitorare i comportamenti delle giovani aquile e le conseguenze dell’antropizzazione degli ambienti montani sui rapaci. I ricercatori tengono sotto controllo gli aquilotti tutto l’anno attraverso un ricevitore Gps alimentato a energia solare. Nel 2017 sono state marcate 18 giovani aquile, e quest’anno 4, di cui due “venostane”. L’operazione trova sostegno nelle guardie forestali dell’Ispettorato di Silandro, nei guardacaccia della val Venosta e nell’Ufficio caccia e pesca della Provincia, oltre che nei militari specialisti del soccorso alpino della Guardia di Finanza di Silandro. A questi ultimi il compito di prestare assistenza in questo non facile progetto, col recupero dei rapaci dalle pareti rocciose individuate dagli esperti. Dopo averli prelevati con la dovuta cautela, i finanzieri li hanno calati con delle corde, rimettendoli nelle mani dei ricercatori. Gli ornitologi hanno quindi provveduto ad applicare alle aquile i ricevitori Gps, facendoli issare poi nuovamente sulle pareti rocciose per il riposizionamento nei nidi.
L’intera operazione è stata portata a termine nel giro di due giorni, senza alcun incidente di percorso né per gli addetti ai lavori, né per gli aquilotti. B.P.
©RIPRODUZIONE RISERVATA