val venosta

Kompatscher autorizza l’abbattimento di 2 lupi a Castelbello

Dall’inizio dell’estate diversi capi di bestiame sono stati predati in vari alpeggi della zona. La legge autorizza la cattura di due lupi in un raggio di dieci chilometri quadrati dalle predazioni effettuate



BOLZANO. In base alla nuova legge provinciale, alle perizie e alle valutazioni esterne ricevute, il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha firmato oggi (15 settembre) un’autorizzazione per il prelievo di due lupi nel territorio comunale di Castelbello, in Val Venosta. Dall’inizio dell’estate diversi capi di bestiame, tra questi alcuni manzi, sono stati predati in vari alpeggi designati come aree di protezione dei pascoli.

I requisiti di base per l’autorizzazione al prelievo sono soddisfatti, secondo la valutazione degli esperti del Servizio forestale provinciale e degli esperti legali della Provincia. La popolazione di lupi in Provincia non è affatto in pericolo: vi sono prove evidenti della presenza di 29 animali e la popolazione è cresciuta costantemente negli ultimi 10 anni. Ciò è confermato anche dal parere del docente universitario Klaus Hackländer, direttore dell'Istituto di biologia della fauna selvatica e gestione della caccia dell’Università delle risorse naturali e delle scienze della vita di Vienna. L’esperto ha effettuato una valutazione generale della popolazione di lupi per conto della Provincia e le sue argomentazioni valgono anche per questa seconda autorizzazione di prelievo.

Attualmente ci sono ancora animali sui pascoli alpini e, secondo l'autorizzazione firmata oggi, si possono catturare due lupi in un raggio di dieci chilometri quadrati dalle predazioni effettuate. Il prelievo è di competenza del Corpo forestale provinciale. L'autorizzazione di rimozione ha una validità di 60 giorni dalla data della firma. Questa autorizzazione è la seconda nell'arco di una settimana: il 9 settembre era stata firmata l'autorizzazione all'abbattimento di due lupi nella zona di Selva dei Molini,  temporaneamente sospesa il 14 settembre dal Tribunale amministrativo di Bolzano dopo essere stata impugnata dalle organizzazioni di protezione degli animali.

L'autorizzazione è stata redatta dagli esperti del Servizio forestale provinciale, in collaborazione con l'Avvocatura della Provincia, dopo una profonda analisi delle perizie ricevute dall'Osservatorio faunistico e dall'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). Il prelievo è stato deciso in conformità alla legge e in considerazione della situazione attuale.













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