L’Asl fino a marzo costretta a ricorrere alle strutture private
MERANO. I medici del pronto soccorso meranese l’avevano comunicato per iscritto con una clamorosa lettera di protesta alla direzione comprensoriale, i loro colleghi dei reparti di geriatria e...
MERANO. I medici del pronto soccorso meranese l’avevano comunicato per iscritto con una clamorosa lettera di protesta alla direzione comprensoriale, i loro colleghi dei reparti di geriatria e medicina lo hanno invece fatto forse in maniera più canonica. Il risultato però è lo stesso: le tre strutture dell’ospedale di Merano sono al collasso, al punto che è necessario e improrogabile intervenire per far fronte a quella che gli stessi vertici dell’Asl non esitano a definire «emergenza da affollamento pazienti».
Nei giorni scorsi il direttore generale dell’Asl Thomas Schael ha firmato una delibera con la quale prende provvedimenti per superare «le criticità organizzative e gestionali» nelle quali si trovano i tre reparti dell’ospedale Tappeiner. La scelta è quella di ricorrere alle strutture sanitarie private presenti sul territorio, ovvero la clinica Villa Sant’Anna di via Cavour e il Salus Center di Prissiano. Il cosiddetto potenziamento della rete territoriale avrà una durata fissa, i primi tre mesi dell’anno 2018, e riguarderà i pazienti nella fase intermedia, i cosiddetti ricoveri inappropriati, ma anche i casi di malati che non è possibile seguire con una gestione a domicilio. Il ricovero nelle strutture private dovrà essere richiesto dai medici in servizio in geriatria, in medicina e al pronto soccorso e non potranno superare di regola una degenza massima di 10 giorni. Per ogni giornata di ricovero, nei due accordi stipulati con Villa Sant’Anna e Salus Center, viene concordato un compenso di 190 euro a paziente.
A lamentare la difficile situazione dei posti letto nell’ospedale erano stati nelle scorse settimane i nove medici in servizio al pronto soccorso del Tappeiner, sconcertati dalla cancellazione dei posti letto di astanteria e osservazione, con la promessa di un reintegro a dicembre che poi non sarebbe stato attuato. Ma a lamentarsi era stata anche la consulta anziani del Comune, che aveva preso posizione contro la riduzione dei posti letto nel reparto di geriatria, parzialmente smentita dalla direzione comprensoriale. Era poi stato il primario di geriatria Christian Wenter a ribadire le difficoltà in cui versava il suo reparto.(rog)