La laurea ottenuta a casa e il cuore già in ospedale 

Una giornata da ricordare. Sara Marchiodi si è laureata in Infermieristica in camera sua «Pensavo che avrei festeggiato alla Claudiana. Ma poter prestare servizio subito è un onore»



Merano. Ventitrè anni, una laurea in Infermieristica conseguita di fresco e soprattutto una missione nel cuore. Sara Marchiodi ha discusso la tesi il primo aprile, due settimane prima della data prevista dalla Claudiana prima che il coronavirus decretasse l’emergenza globale. L’ha fatto da casa, nella propria camera, coi genitori fuori dalla porta ad aspettare la proclamazione per festeggiarla al meglio nonostante la clausura forzata: «Sì, un po’ dispiace non aver potuto fare una festa come quelle che vedevo dalle finestre della scuola. Ma sono contenta e onorata di potermi mettere al servizio della sanità al più presto, in questa situazione così difficile per la popolazione».

Il primo aprile Marchiodi si è vestita di tutto punto, si è seduta al computer, ha aperto Zoom, l’applicazione usata dagli atenei per le lezioni e per le lauree online. Ha discusso la tesi (“L’infermiere e la puntura eco-guidata della fistola artero-venosa in dialisi” il titolo) in collegamento con Bolzano e con l’Università di Verona, cui la Claudiana si appoggia. Ed è andata bene. Esame di Stato, laurea, tutto insieme, in anticipo su quel 16 aprile che doveva essere la data fatidica. Due settimane possono significare tanto, per un laureando. «Laurearmi in casa, a Merano? Una sensazione strana – racconta –. Durante gli studi vedevo i compagni festeggiare nel cortile della Claudiana con famiglie e amici, non mi sarei mai aspettata che per me sarebbe stato così diverso. Ma in questa situazione non mi dispiace neanche». L’esame di Stato è a porte chiuse, la discussione della tesi a discrezione del laureando, ma per la proclamazione i genitori di Marchiodi sono entrati nella sua camera. «Un momento pieno di emozione, importante. Hanno fatto di tutto per rendere la giornata un giorno speciale, mi hanno perfino regalato la corona d’alloro! Non me l’aspettavo proprio».

Appena laureata, l’iscrizione all’Albo degli infermieri, per essere pronta a entrare nel mondo della sanità. «Sul sito dell’Azienda sanitaria ci si può iscrivere al concorso per infermieri – spiega –. Una possibilità è di essere assunti con un contratto di sei mesi, prorogabile qualora l’emergenza dovesse protrarsi ancora per diverso tempo. Vivendo in Alto Adige ho provato a chiedere invece un’assunzione a lungo termine, sto aspettando la risposta dell’Azienda. Ma chiaramente se dovessero rifiutare sarei disposta anche a fare il concorso per un contratto semestrale, d’altra parte il bisogno di infermieri è reale e la mia voglia di impegnarmi è grande. Con l’emergenza molti miei ex compagni della Claudiana sono stati chiamati a lavorare là dove c’era più bisogno. Al terzo anno ho potuto fare il tirocinio nel reparto di Medicina interna e mi ci sono trovata bene. Chissà che non mi prendano proprio lì, sarebbe un ottimo inizio». S.M.













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