La pattinatrice ipovedente è riuscita a tornare in pista 

La storia. Tredici anni, il suo idolo è Carolina Kostner: fermata come tutti dal lockdown, alla ripresa delle attività ha lottato assieme alla famiglia ed è riuscita a coronare il suo sogno 


Jimmy Milanese


Merano. Lei è una ragazzina di tredici anni con un sogno nel cassetto: diventare pattinatrice come il suo idolo Carolina Kostner. Un sogno che ha inseguito fin da bambina, quando la sorte le ha tirato un brutto colpo. «Qualche anno fa ho iniziato a non vedere più bene alla lavagna, all'inizio pensavo che fosse un problema di occhiali, ma pian piano la vista si è offuscata», spiega.

Un processo di decadimento della vista che non si è più arrestato, anche se la passione per il pattinaggio è rimasta. Infatti, fino a poco tempo fa la giovane era un'atleta dell'As Merano sezione pattinaggio e proprio per via della sua invalidità le era stato vietato dalla Federazione Italiana Sport Ghiaccio di partecipare a gare agonistiche nel singolo.

L'anno scorso il suo caso era emerso, quando la famiglia aveva lamentato la situazione e l'As Merano aveva spiegato come stesse lavorando proprio con la Federazione per permetterle di gareggiare.

Tra l'altro, Milena Panic, una delle allenatrici della ragazzina nell’Asm, è membro della commissione federale per gli atleti con disabilità.

La pandemia.

Con l'inizio della pandemia, anche le attività di pattinaggio si sono fermate per tutti. Ma per la tredicenne non sono mai riprese, al contrario delle sue compagne, perché il club ha deciso di non tesserarla per questa stagione e con lei una decina di atlete.

«Con la cancellazione di tutte le attività per la stagione 2019/2020 comunicatami dall’Asm in una mail del 17 marzo, ho chiesto la restituzione delle quote da me già pagate in anticipo per marzo e aprile», spiega la mamma. Dall'altra parte, in pieno lockdown e in assenza di alcuna attività, l’As Merano comunica ai suoi iscritti la richiesta di saldo delle quote sociali perché, scrive la società, «sono forfettarie, quindi inferiori dei costi effettivi dei singoli servizi e per portare avanti l'attività del club durante e dopo l'emergenza sanitaria chiediamo di mettersi in regola con i pagamenti delle quote». Il 23 marzo l’Asm decide comunque di restituire la quota pagata dalla famiglia della giovane. «Qualche tempo fa - continua la madre - visto che dall’associazione non ci arrivavano notizie e notato che vedevamo un viavai dal palazzo del ghiaccio, abbiamo chiesto all’Asm se nostra figlia avrebbe potuto riprendere l'attività». In una mail del 6 settembre la risposta: «Per questa stagione non riusciamo ad organizzare gli allenamenti per la giovane, in quanto in seguito alle nuove normative e alla disponibilità degli allenatori abbiamo un numero ridotto dei posti e le iscrizioni sono già chiuse, spero riusciate a trovare un'altra soluzione e resto a disposizione come membro della commissione federale per gli atleti disabili», la risposta della ormai ex allenatrice della giovane.

Sempre dalle mail spedite dall’Asm alla madre della giovane si fa riferimento al vincolo di tesseramento scaduto il 30 giugno e non ottemperato dalla famiglia ma si lamenta anche un ritardo da parte dei genitori nel comunicare alla società l'intenzione della ragazza di riprendere gli allenamenti per la stagione 2020/2021.

Le ragioni.

Sulla questione abbiamo sentito anche i vertici dell’As Merano. Il vicepresidente Rudi Saretto spiega che la tredicenne «è al suo quinto anno con noi, negli ultimi è stata aiutata da allenatrici e compagni, ma a marzo c'è stata la sospensione degli allenamenti e l'impegno tra genitori e società decadeva il 30 giugno. La madre si è fatta sentire solo in settembre, ma nel frattempo le nostre allenatrici si sono messe a disposizione anche di altre società della provincia, quindi – prosegue Saretto - diminuendo il numero di allenatrici non potevamo seguire tutti gli atleti come l'anno scorso, per quello alcuni se ne sono andati. All’interno del direttivo ci siamo detti che la ragazzina non ci doveva rimettere, e ci siamo a disposizione con altre sezioni sportive in grado di accoglierla».

La tredicenne forse nuoterà con l’Asm, ma per ora lei vuole pattinare, e allora ecco la mano tesa dello Sportclub Merano che nella persona dell'allenatore Luigi Rossi si è detto disponibile ad accoglierla tra le sue allieve. Dopo avere parlato con gli altri allenatori della sezione pattinaggio e con il presidente Karl Freund, la risposta di Rossi: «Avevo già organizzato una gara invitando la ragazzina e un'altra giovane con disabilità, lottando con la Federazione per una deroga». E la tredicenne ha ripreso a pattinare.













Altre notizie

Attualità