Lagundo protegge i suoi gioielli 17 zone del paese sotto tutela 

Urbanistica. La giunta provinciale approva la proposta dell’assessora Hochgruber Kuenzer «Lo scopo non è limitare la pianificazione paesaggistica, bensì evidenziare le potenzialità»



Lagundo. Mentre Merano prova a scongiurare il rischio di cementificazione chiedendo l’istituzione di zone corografiche in base alla legge del 1970, Lagundo scaccia questo fantasma impiegando quella entrata in vigore il primo luglio 2020, la legge 9/2018. L’altro giorno a palazzo Widmann è stata approvata la delibera presentata dall’assessora provinciale Maria Hochcgruber Kuenzer in relazione all’inserimento nel Piano urbanistico e paesaggistico comunale di 17 insiemi da porre sotto tutela.

Si tratta delle zone Bachguter - latteria, Steinach, Steinhuber, rio Molino - centro, Foresta, Unterdorner-Lasarus, vecchio paese, Ochsentod, Waalweg, Zollbinder, Bogner – Stickler, Castello Plars, Plars di Sopra – Oberwiester - Rabeiner, Plars di Sopra – Sant’Ulrico, Velloi, seggiovia Velloi – Leiteralm e rio Lagundo.

Tra il 2006 ed il 2013 una commissione nominata dal Comune di Lagundo ha elaborato, assieme allo storico Martin Laimer, un catalogo degli insiemi da tutelare. Con il termine “insieme” la legge intende “insiemi di elementi, in particolare vedute di strade, piazze e parti edificate come pure i parchi e i giardini, compresi i singoli elementi di tali impianti costituiti da verde, da spazi liberi e da specchi d’acqua”.

«Il catalogo elaborato dal Comune di Lagundo – sottolinea Hochgruber Kuenzer – contiene insiemi che hanno rilievo sotto il profilo storico, paesaggistico e architettonico. Lo scopo della definizione degli insiemi da tutelare non è quello di limitare la pianificazione paesaggistica, bensì di evidenziare le notevoli potenzialità esistenti nel territorio del paese».

Il catalogo è stato redatto sulla base della legge sul territorio e sul paesaggio in vigore all’epoca (quella del 1970), ma la tutela degli insiemi è parte integrante anche della nuova legge entrata in vigore il primo luglio 2020. All’articolo 24 infatti dice che “per la zona mista il piano comunale deve prevedere una densità edilizia non inferiore a 1,50 metri cubi per metro quadrato, salvo che il raggiungimento di predetta densità risulti impossibile per motivi di tutela dei beni culturali, del paesaggio o degli insiemi”.













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