Lite nella casa Ipes, il sindaco si mobilita 

Lana, dopo l’aggressione ai danni di un 71enne Stauder si rivolge a istituto e forze dell’ordine



LANA. L’aggressione ai danni di un vicino di casa 71enne è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso per gli inquilini di una palazzina Ipes di Lana, dove l’altro giorno un uomo ha spinto a terra con violenza l’anziano, poi dimesso dal Pronto soccorso dell’ospedale di Merano con una ferita e alcune contusioni. Ora nel condominio si fanno le scale in fretta e furia, con l’ansia di incontrare il responsabile dell’aggressione.

A intervenire, facendosi mediatore tra inquilini, Ipes e forze dell’ordine, è il sindaco Harald Stauder. Che innanzitutto riprende la vicenda da martedì sera, quando i vigili urbani l’hanno convocato nella palazzina. «Quando sono arrivato ho notato che tutti erano fuori dai loro appartamenti, c’era un clima angosciato – racconta –. L’uomo aveva aggredito la madre e il fratello, portato al Pronto soccorso di Merano dalla Croce bianca. Poi era fuggito, ma intanto né la madre né il fratello avevano intenzione di dormire nell’appartamento di famiglia, quella notte. Mercoledì mattina è tornato, e i carabinieri insieme a un medico l’hanno condotto prima in caserma, e successivamente all’ospedale per alcune analisi». L’uomo, però, è stato dimesso nel pomeriggio: e una volta tornato a casa avrebbe nuovamente aggredito i propri familiari.

A questo punto Stauder ha chiesto direttamente all’Ipes quali possibilità d’intervento ci siano, visto che i vicini hanno paura di subire a loro volta il comportamento violento e imprevedibile dell’uomo, che prima di buttare a terra il 71enne che ha poi sporto denuncia non avrebbe detto alcunché. «Il presidente dell’Ipes, Heiner Schweigkofler, mi ha spiegato che l’istituto non può intervenire, perché la famiglia si è sempre comportata nel modo corretto nei suoi confronti – prosegue il sindaco –. Quindi ho chiesto ai carabinieri se davvero non ci sia un modo per restituire la tranquillità agli inquilini della palazzina. Ma loro mi hanno detto che le aggressioni compiute dall’uomo hanno sempre comportato prognosi di pochi giorni, periodi insufficienti a giustificare la detenzione».

Ora gli abitanti di Lana hanno il timore di nuove violenze. «Gli unici che potrebbero fare qualcosa, e mi riferisco a una richiesta di allontanamento, sono la madre e il fratello. Che, stando a quanto ho sentito, l’avrebbero già denunciato tempo fa», conclude Stauder.













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