Lo spirito della montagna rivive nella mostra del Cai 

Il superamento delle barriere etniche ha sempre distinto la sezione meranese  Dai fondatori Mosna e Weinberger a oggi, una carrellata di volti e personaggi


di Ezio Danieli


MERANO. Questa sera alle 18, nella sala civica di via Huber 8, la sezione cittadina del Cai inaugura la mostra "Il tempo libero nel tempo" con la partecipazione del coro Rosalpina di Bolzano che si esibirà nel corso della serata. La mostra, che si inserisce nei festeggiamenti per i 700 anni della città, resterà aperta fino al 18 novembre ogni giorno dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. L'esposizione, molto ben curata, è stata possibile grazie al materiale di Hugo Forrer ed al prezioso lavoro svolto da Manuela Antoniazzi. Racconta attraverso documenti e fotografie la storia della sezione dalla sua fondazione nel 1924 ai nostri giorni passando attraverso gli anni difficili del fascismo, dellla ricostruzione, dell'acquisto dei vari rifugi fino ai tempi attuali.

Sono i personaggi ad avere, in questa lunga storia, un ruolo spiccato e decisivo. Si racconta così il ruolo dei fondatori della sezione Ezio Mosna e Erich Weinberger, le vicende del presidente Silvio Gabrielli, quelle di Edwin Merlet, quelle del presidente Gianni Marini e di Pietro Mazzorana; si completa la storia con i reggenti Antonio Fiorio, Guido Jori, Antonio Bò e Gustavo Longo. C'è poi il periodo di Silvio Schenk con il quale inizia la ricostruzione dopo il periodo buio del fascismo. Non manca il capitolo di Orfeo Bortoluzzi con la sua radiazione, ingiusta, dai Cai e la sua riabilitazione dopo il sostegno della stessa sezione.

La storia della sezione cittadina del Club Alpino Italiano è anche l'impegno a favore della montagna con la ricostruzione dei rifugi, la nascita del soccorso alpino, quello di vari gruppi, l'organizzazione di gare e di eventi, la nascita del gruppo di Sinigo.

Tutto questo, ed altro, è documentato nella mostra in cui si evidenzia con un documento originale che "il programma del Cai è al di sopra e al di fuori di ogni questione politica e di partito... è la sincera fusione d'anime dei cittadini delle due lingue... e deve porre le basi d'una salda compagine che opererà sempre con fermezza di propositi per l'ideale della montagna ed il benessere materiale e morale della regione". Lo stesso spirito che continua ad animare i soci Cai di Merano che hanno saputo ricucire anche gli "strappi" con l'Alpenverein tanto che da anni il rapporto fra le due associazioni alpinistiche è diventato di stretta collaborazione. Come è giusto che sia fra gente che ama la montagna.















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