«Lotta ai pesticidi, Malles tieni duro»: firmato Kennedy 

L’attivista americano della nota famiglia invia un messaggio «Vi sosteniamo, state dimostrando molto coraggio»


di Sara Martinello


MALLES. Nelle acque già agitate della battaglia di Malles contro i pesticidi arriva la balena. Con la sua lettera di sostegno a chi da diversi anni combatte tra le fila degli ambientalisti, il procuratore statunitense e noto attivista Robert Kennedy Jr., rispettivamente figlio e nipote di Robert e John Kennedy della famiglia più celebre degli Usa, regala nuova linfa alla grande lotta di questo piccolo comune, nell’attesa che il Tar si pronunci definitivamente rispetto all’impugnazione del nuovo regolamento anti-pesticidi operata dagli agricoltori.

Poche righe, ma il messaggio arriva forte e chiaro. “We express our support to the people of Mals in Vinschgau (Italy) in their fight to become a pesticide-free village, in order to protect people’s health and that of the environment”. Poi, un’aggiunta manoscritta: “Thank your for your courage for standing up to the chemical bullies”. Che tradotto significa “Esprimiamo il nostro sostegno agli abitanti di Malles in Venosta nella loro lotta per divenire un paese libero dai pesticidi, con l’obiettivo di proteggere la salute delle persone e dell’ambiente. Grazie per il vostro coraggio nel fronteggiare i prepotenti della chimica”.

L’attenzione internazionale del laboratorio della causa del biologico che con gli anni Malles è divenuto è un colpo che mina la sicurezza degli agricoltori più danarosi, quelli che prendono in affitto le terre – altamente parcellizzate – dei contadini del posto.

La vicenda. A fare il punto della situazione è Johannes Fragner Unterpertinger, farmacista del paese e cofondatore del movimento “La via di Malles”, nonché portavoce del comitato che tra il 2010 e il 2013 si adoperò strenuamente per l’indizione di un referendum popolare anti-pesticidi.

Reduce da una manifestazione cui hanno aderito 31 gruppi ambientalisti e che di recente si è snodata dal museo di Ötzi al palazzo della giunta provinciale, a Bolzano, il farmacista spiega come la causa di Malles sia giunta oltreoceano: «Abbiamo contatti con un parlamentare di Bruxelles, marito di una nostra compaesana. Così il tam tam è arrivato a Kennedy. Passi importanti sono stati mossi anche dalla Chiesa cattolica, favorevole alla conversione al biologico, come tra l’altro ha dimostrato anche l’enciclica “Laudato si’” di papa Francesco. Perfino la prima televisione giapponese ha fatto un servizio su Malles. Ora confidiamo nel ministro dell’ambiente Sergio Costa. Nel frattempo, ognuno di noi può esprimere il proprio voto quotidianamente, comprando prodotti biologici e locali che provengano dal fair trade, da una filiera sostenibile anche dal punto di vista lavorativo».

Al momento si sta attraversando una fase di stallo, nonostante gli incoraggiamenti da più parti – l’ultimo in ordine cronologico è stato quello di Kennedy – lascino buone speranze a “La via di Malles”, all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ulrich Veith e ai contadini autoctoni, tutti uniti nella lotta all’agricoltura intensiva, quella che impoverisce il terreno e danneggia l’ambiente e la salute delle persone.

Ma andiamo con ordine. Nel febbraio del 2013 prese vita il comitato promotore del referendum per “Malles comune libero da pesticidi”, che fino all’agosto del 2014 organizzò più di venti incontri con appartenenti a varie correnti di pensiero. Intanto, nel luglio del 2013 un lungo elenco di medici, dentisti, veterinari, biologi e farmacisti del distretto dell’Alta Venosta redassero un manifesto per la tutela della salute, col quale esortavano i sindaci locali e i responsabili della Provincia a mettere in atto tecniche alternative di coltivazione e all’occorrenza di mettere al bando i pesticidi chimico-sintetici, in particolare nel territorio della piana di Malles.

Le firme raccolte per il referendum furono oltre 800, ben più delle 289 necessarie: e il 5 settembre 2014 il comitato festeggiò un’affluenza alle urne che sfiorava il 70%, con una netta vittoria del “sì” per un comune di Malles libero da pesticidi, ben il 75,68%.

Ma bisognerà aspettare fino al 16 luglio 2015 perché il consiglio comunale approvi il nuovo statuto, conforme alla volontà popolare espressa dall’esito del referendum. Il 29 marzo 2016 lo stesso consiglio approvò all’unanimità anche le norme di attuazione del nuovo regolamento sull’uso dei pesticidi. Nel corso dello stesso anno, però, quarantaquattro agricoltori di Malles presentarono ricorso al Tar di Bolzano, fra l’altro citando anche Fragner Unterpertinger. Ricorso bocciato nel luglio del 2017, con grande soddisfazione di Veith e di tutti i membri del comitato.

Ma i fatti hanno preso una piega ben diversa pochi mesi fa, quando il tribunale amministrativo ha sospeso il regolamento comunale a seguito di un ricorso presentato da una ventina di affiliati al Bauernbund. Così, ora a Malles si possono ancora usare i fitosanitari al centro della battaglia, nell’attesa che i i giudici del tribunale amministrativo si pronunci definitivamente.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Altre notizie

Attualità