Marlengo e Cermes: paesi uniti dalla ciclabile  

Il collegamento. Completato il tratto fino al Georgenhof: a disposizione terminata l’emergenza Due chilometri di sviluppo, tanti gli stop: precedenze ai mezzi agricoli che si immettono sulla statale


Ezio Danieli


Merano. Non appena sarà cessata l'emergenza Coronavirus si potrà iniziare a pedalare in sicurezza sulla pista ciclabile che unisce Marlengo all’ingresso nord di Cermes, completata nella sua totalità prima che delle attuali limitazioni alla mobilità. Il Burgraviato, che ha eseguito i lavori, ha già pronto il progetto di massima per proseguire con un tratto di ciclabile che consentirà di arrivare al nucleo abitato di Cermes e da lì collegarsi al sottopasso alla zona industriale di Lana e di procedere poi verso la ciclabile per Bolzano. Per il tratto di Cermes, in via dottor Garber, è stato già raggiunto l'accordo con i proprietari terrieri per cui il collegamento di quasi un chilometro non dovrebbe subire ostacoli. La sua realizzazione comporterà una spesa complessiva di quasi un milione di euro.

Lunghezza.

Ma torniamo alla ciclabile fra il bar Anny di Marlengo ed il Georgenhof di Cermes, in sostanza di fronte alla caserma dei carabinieri. È lungo circa 2 chilometri, corre lungo la statale ed è costato complessivamente oltre 2 milioni di euro. «Abbiamo ultimato da poco i lavori - dice Martin Stifter che per conto della comunità comprensoriale segue ogni pratica delle ciclabili - e stiamo per presentare ai Comuni di Marlengo e di Cermes la pratica per avere il necessario benestare. Il tracciato della ciclabile va fino al Georgenhof di Cermes dove la pista si ferma. Ma già stiamo lavorando per collegarla prima all’abitato di Cermes e poi con il sottopasso alla zona industriale di Lana. Abbiamo già ottenuto il benestare da parte dei proprietari dei terreni per cui l'opera procede in maniera regolare. Questo intervento verrà a costare un milione di euro ed anche dal punto di vista del finanziamento siamo a buon punto».

Precedenze.

L’ultima parte di lavori ha riguardato il tratto che va dalla cantina Merano fino alle porte di Cermes. Non resta che attendere la fine dell'emergenza virus e poi si potrà pedalare anche su questo segmento di ciclabile che rischia di essere ambita soltanto dai ciclisti amatoriali e non dagli agonisti. Chi la percorrerà dovrà infatti fare necessariamente i conti con una serie di incroci per i campi. «La precedenza resterà ai mezzi dei contadini che hanno i loro frutteti a lato della ciclabile dalla quale sbucheranno, con le loro auto e trattori, sulla ciclabile per immettersi sulla statale - dice ancora Stifter - È stato raggiunto con loro un accordo che potrei definire una sorta di compromesso. Avremmo potuto anche riservare ai ciclisti la precedenza ma in questo caso saremmo andati incontro ad una serie di ricorsi che non avrebbero mai avuto fine. Si è scelta dunque la soluzione più rapida anche se penalizzante per i ciclisti».

Due lotti.

Con la fine dei lavori fra Marlengo e Cermes, la ciclabile ora porta sui pedali dal ponte sull'Adige (dunque all’ingresso del territorio comunale meranese) fino al Georgenhof dopo che l'anno scorso è stato completato il tratto compreso tra il ristorante-bar Anny e il rio Monte Leone, tra Marlengo e Lana. Il percorso parte dal ristorante-bar Anny e scende lungo via Palade fino al rio Monte Leone, il corso d’acqua che scorre nei pressi della curva dopo la cantina Merano Burggräfler in direzione Cermes. Oltre alla costruzione della pista ciclabile sono state realizzate e rinnovate anche alcune infrastrutture, come la fibra ottica principale tra Marlengo e Cermes, gli allacciamenti di fibra ottica alle utenze, la conduttura dell’acqua potabile e di spegnimento incendi, nonché gli allacciamenti dell'acqua potabile alle utenze. Progettazione e direzione lavori sono stati svolti dagli uffici di ingegneria Pföstl & Helfer di Cermes e Baldini di Marlengo, gli stessi che hanno curato anche la ciclabile che arriva a Cermes.













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