nuove sfide

Merano, nasce una task force per le scuole dell’infanzia 

Attualmente 1.100 bambini frequentano le strutture: ma le esigenze cambieranno a causa delle dinamiche demografiche e dei flussi migratori. Un pool studierà gli scenari



MERANO. Non c’è sfera di cristallo, ma è bene provare a prevedere. In Comune è stato messo in piedi un “osservatorio strategico” che analizza il complesso panorama delle scuole dell’infanzia meranesi per affrontare le sfide del domani.

A inizio novembre dell’anno scorso, l’Ufficio istruzione e scuole del Comune di Merano si è fatto promotore di un articolato progetto per analizzare nel dettaglio il complesso panorama delle scuole dell’infanzia della città e, studiandone punti di forza e criticità, definire e programmare gli scenari futuri. «Dalla prassi quotidiana e dai costanti contatti sia con le singole scuole che con le due direzioni di circolo italiana e tedesca, è emersa l’esigenza di effettuare una analisi a 360 gradi che, partendo dalla situazione attuale, consentisse di non farsi trovare impreparati rispetto alle future necessità», ha spiega l’assessora Emanuela Albieri.

Ai dati attuali, sono circa 700 i bimbi che frequentano le scuole d’infanzia in lingua tedesca, sold out, e 400 quelli che vengono accolti nelle strutture di lingua italiana, dove ci sarebbe qualche spazio disponibile. Ma le dinamiche demografiche, dove incide l’arrivo di famiglie dall’estero, esigono una lettura. È stato quindi creato un pool composto dagli assessori Emanuela Albieri e Stefan Frötscher, dalla direttrice dell’Ufficio Istruzione e scuole Claudia Tomio, insieme alle collaboratrici Alessandra Cavattoni e Cristina Vecellio, dalle due direttrici di circolo Paola Segala e Renate Kollmann, dalla direttrice del Servizio demografico Adriana Colonna e dalla direttrice del distretto sociale Angela Giungaio. Verranno coinvolti in futuro secondo necessità anche esperti del settore tecnico-urbanistico, dirigenti scolastici, pedagogisti o altre figure professionali ritenute necessarie.

Il team si è già incontrato tre volte gettando le basi per il lavoro. Sta approfondendo, in particolare, il rapporto tra calo demografico e flussi migratori, la necessità di nuovi spazi o di spazi con nuove caratteristiche, la complessità all’interno delle sezioni di scuola dell’infanzia, la crescente richiesta di assistenza individuale, la non omogeneità linguistica e i progetti di inclusione linguistica nonché l’importanza di crescere insieme alle famiglie per il bene dei bambini e delle bambine in un processo di condivisione.

Tema degli incontri è stata inoltre l’analisi puntuale delle “zone calde” sul territorio comunale, quelle cioè dove si registrano le più acute problematiche e che richiedono quindi particolare attenzione da parte di tutti i servizi coinvolti. Un altro tema oggetto di approfondimento è stato l’analfabetismo funzionale che spinge i genitori ad abdicare alle loro funzioni educative delegandole alle scuole. In generale il gruppo di lavoro analizza in modo sistematico i punti di forza e di debolezza nonché le chances e i rischi che essi comportano.

«L’obiettivo - ha chiarito Albieri - è quello di dare al Comune gli strumenti per rispondere in modo adeguato alle necessità future individuano prontamente le priorità. Saranno necessari interventi di diversa natura che spazieranno, per esempio, dai progetti di edilizia scolastica a quelli di inclusione e potenziamento delle competenze linguistiche. Il focus sarà sempre e comunque il bene dei bambini e delle bambine e l’importanza di offrire spazi di crescita sani, stimolanti e adeguati».

 













Altre notizie

Attualità