Pesticidi, «i contadini  devono esporre i cartelli» 

Cominciate le irrorazioni con fitosanitari anche nei pressi dei “luoghi sensibili” Gli abitanti di via Frutteti e M5s denunciano: «Obbligatorio informare la gente»



MERANO. Mentre a Malles entra in vigore il nuovo regolamento che vieta l'uso dei pesticidi in agricoltura e la città di Bolzano aderisce alla rete europea delle città senza pesticidi, Merano procede su questo tema con il freno a mano tirato. L'amministrazione comunale sembra soprattutto attenta a non calpestare troppo i piedi alla lobby dei contadini. Se infatti a livello di parchi e strutture pubbliche in questi ultimi due anni, diversi passi avanti sono stati compiuti, come l'abbandono di sostanze dannose per la salute da parte della Giardineria comunale, poco o nulla è stato ancora fatto per dare attuazione alla delibera approvata dal consiglio comunale il 30 giugno 2016 su proposta del Movimento 5 Stelle e alla delibera della giunta provinciale del novembre scorso in merito alla segnalazione dei trattamenti fitosanitari da parte degli agricoltori.

A riportare il tema delle irrorazioni di pesticidi, in particolare sui campi coltivati a frutteto e ancor più per quei campi confinanti con zone residenziali, parchi, strade molto utilizzate, sono da una parte gli abitanti di via Frutteti e dall'altra nuovamente le consigliere comunali Adriana Valle e Francesca Schir del M5s. Lo scorso anno a maggio gli abitanti di Via Frutteti avevano consegnato all'assessora Strohmer una petizione che chiedeva di essere informati dei trattamenti in anticipo con cartelli, favorendo la coltura biologica. Da quell'incontro non è stato fatto alcun passo avanti, tanto più che allora non esisteva ancora la norma provinciale. La norma prevede che i contadini devono informare la popolazione preventivamente rispetto alle irrorazioni di prodotti fitosanitari in vicinanza di parchi e giardini, campi sportivi, aree ricreative e parchi gioco, scuole, asili, centri diurni, istituti di cura, marciapiedi o strade pedonali nei centri edificati.

In via Frutteti, dove l'anno scorso vennero raccolte 500 firme, le irrorazioni sono già iniziate ma di cartelli nessuno ne ha visti ne prima ne nelle 48 ore successive alla irrorazione come previsto dalla norma provinciale. «Lo scorso anno – sostiene la consigliera comunale Francesca Schir – Bauernbund e contadini ebbero la scusa di non sapere come avrebbero dovuto essere i cartelli da esporre. Ora non ci sono più giustificazioni. I cittadini di Sinigo e di via Frutteti da giorni chiamano i vigili urbani e l'ufficio igiene, ma a quello che mi dicono invano. Nonostante le normative i cartelli non vengono ancora esposti. Noi riteniamo che, come ha dimostrato lo studio su 71 parchi gioco del Dachverband, la regolamentazione attuale sulle distanze non sia sufficiente. Di quei 71 parchi controllati ben 29 erano contaminati da pesticidi. Serve anche un controllo più severo». Il prossimo mese di maggio una commissione comunale dovrà stabilire quali siano a Merano, in base alla normativa provinciale, le aree sensibili da tutelare, ma questo poco c’entra con gli avvisi di irrorazione che sono già partiti a spron battuto.(rog)

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