Pienone per il Wigwam Schierati 150 vigilantes  

Il mega party. Sequestrate decine di zaini e bottiglie ai ragazzi nell’area della stazione  Controlli serrati per accedere all’evento, proposto per la prima volta: 1500 i biglietti venduti


jimmy milanese


MERANO. È sbarcato ieri per la prima volta in città il raduno Wigwam. Dalle prime ore del pomeriggio, via IV Novembre ha iniziato ad essere invasa dalla fantasia di ragazzi over 16 giunti da tutta la provincia per una forma di festeggiamento del Carnevale che, spiegano Simon Waldner e Thomas Ramoser, organizzatori dell'evento, «contiamo di portare a Merano anche il prossimo anno e come obiettivo fino al 2024». Quindi, Carnevale alternativo per la città di Merano con timore alla vigilia per un afflusso eccessivo di ragazzi che alla fine è stato scongiurato da un imponente servizio di sicurezza. Oltre 150 gli specialisti impiegati per controllare l'afflusso e il deflusso dei ragazzi in maschera. Già, perché il “Wigwam” è una festa che trae le sue origini dall'utilizzo di questo termine da parte dei coloni occidentali i quali, appunto, con “Wigwam” erano soliti indicare le particolari abitazioni dei nativi americani. Popolazioni indiane che festeggiavano ricorrenze ed eventi particolari attorno alla loro tenda.

Controlli e spettacoli.

Proprio per questo motivo, anche in via IV Novembre sono state montate due imponenti tensostrutture a forma di tenda all'interno delle quali musicisti e Dj si sono alternati. Numerosi gli effetti pirotecnici che hanno accompagnato la musica, oltre a una offerta gastronomica tipica di quelle regioni una volta abitate da Apache e Cheyenne. Ragazzi in delirio ma non in preda ai fumi dell'alcol, proprio per la cura degli organizzatori nel dosare le bevande alcoliche all'interno degli spazi della festa, e anche grazie alla ordinanza del vicesindaco che vietava la vendita di sostanze alcoliche per un raggio di 300 metri dal luogo dell'evento. All'entrata, controlli ferrei, niente zaini, bottiglie o altri oggetti sono stati lasciati entrare nel perimetro della festa e, senza alcun tentennamento, la sicurezza ha provveduto ad allontanare i pochi esagitati che, come sempre, prendono queste feste come valvola di sfogo. «Abbiamo studiato altre feste simili tenute in provincia, dove magari le cose non sono andate per il verso giusto, quindi siamo stati in grado di adottare una serie di misure per il contenimento delle situazioni critiche», ha spiegato Simon Waldner. Tra queste, un sufficiente numero di servizi igienici per le oltre 1500 persone che si sono assicurate un biglietto di ingresso con sold out dichiarato prima dell'apertura delle porte d'ingresso. Previsto anche uno spazio per i genitori che avessero voluto accompagnare i propri figli alla festa e obbligo per gli standisti di dire “no” in caso di gomiti troppo alti. Quindi, gomiti che si sono alzati quanto bastava per permettere ai ragazzi di sfogare la loro voglia di allegria e spensieratezza, senza però mettere in pericolo la propria incolumità.

Maschere e pozioni.

Pittoresche le maschere ammirate nel corso della serata, dal classico della banda bassotti al militare in divisa, ma anche due dottoresse che dispensano pozioni miracolose. Pozioni che evidentemente hanno funzionato, perché tutto sembra essere andato bene.













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