Poche settimane allo sfratto Il canile di Naturno è nei guai 

Il grido d’aiuto. Il contratto d’affitto della sede occupata da 13 anni scade a fine mese: nel frattempo l’associazione ha trovato un alloggio provvisorio in val d’Ultimo. «Aiutateci a proseguire nell’attività di cura di animali e persone»



Naturno. È ufficiale: tra una manciata di settimane, alla fine di giugno, gli animali ospitati al canile di Naturno dovranno traslocare. La proprietaria dell’immobile sede del rifugio ha disdetto l’attuale contratto di affitto con l’associazione “Canile di Naturno”, che lo gestisce fin dal 2007. I volontari si trovano quindi ad affrontare la sfida di dover trovare una nuova sede. «Una cosa è certa – promettono –, gli ospiti a quattro zampe non saranno abbandonati».

I successi del canile.

Oggi l’associazione gode di un’ottima reputazione nella zona di Merano anche grazie alle varie attività che nel tempo ha messo in piedi, dalle iniziative natalizie alla raccolta di donazioni per l’acquisto di cibo. E il successo ha avuto risvolti decisamente positivi: molti animali hanno potuto finalmente trovare una nuova famiglia. Il sostegno dell’associazione non si esaurisce con l’adozione, ma prosegue anche nel periodo successivo. Così il canile di Naturno è diventato negli ultimi tre anni non solo una struttura dedicata all’accoglienza, ma anche un posto sicuro che regala ai propri ospiti l’opportunità di essere adottati. Nel 2018 la gestione del canile è stata assegnata a Nadja Tappeiner.

Benefici anche per le persone.

«È particolarmente gratificante – dice Silvia Piaia, presidente del sodalizio – poter annoverare tra i nostri successi la positiva collaborazione con gli enti pubblici e con le associazioni locali di protezione degli animali. Soprattutto con l’associazione “Tierschutzverein Vinschgau”, con la quale collaboriamo strettamente ormai da due anni, anche su progetti comuni». Negli anni passati, l’associazione e i suoi animali sono stati anche un supporto per le persone, ad esempio attraverso i tirocini per giovani, attività che ben presto si sono dimostrate molto più di un semplice servizio alla comunità o un’esperienza lavorativa. Grazie al contatto con gli animali, molti sono riusciti a ritrovare stabilità nella loro vita e alcuni partecipanti che avevano abbandonato gli studi hanno ripreso la strada della formazione scolastica.

Nubi minacciose.

Ma da qualche tempo sul canile di Naturno aleggia un’ombra. La proprietaria intende vendere l’immobile, perciò non ha prolungato il contratto d’affitto. «Abbiamo fatto tutto il possibile per acquisire la proprietà – prosegue Piaia –, ma in un mondo dove il denaro e il profitto regnano sovrani un’associazione di volontariato non può competere, quindi non rimane altra scelta se non quella di trasferirci. Continueremo a cercare una nuova sede, nessuno ha intenzione di arrendersi».

Alla notizia dello sfratto, l’associazione ha preso in affitto parte di una pensione privata della val d’Ultimo, anche perché non sarebbe possibile consegnare gli animali al già sovraffollato rifugio sanitario di Bolzano. «Tanti progetti già pianificati ora sono in sospeso. Aiutateci a trovare un terreno adatto, da acquistare o da affittare, in modo da poter garantire anche in futuro un’importante struttura di riferimento per animali abbandonati nella parte occidentale della provincia. Una cosa è certa: anche se la sede di Naturno non ci sarà più, noi continueremo ad accogliere gli animali abbandonati. Ma serve il sostegno di tutti, perché dovremo lottare per sopravvivere facendo fronte agli stessi costi di prima, ma con meno contributi provinciali. Potete sostenerci con donazioni, col 5 per mille o diventando soci. Solo insieme siamo forti».













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