Quando Merano sfidò il Papa ospitando Miss Italia 

Il Vaticano aveva dichiarato guerra ai concorsi di bellezza Le ragazze sfilarono al Palace e al Lido: vinse Eloisa Cianni


di Jimmy Milanese


MERANO. Per la città di Merano, l'estate del 1952 fu veramente indimenticabile. Dalla fine di giugno a metà luglio, il Lido comunale venne letteralmente «occupato» dalla nazionale italiana di nuoto, arrivata per preparare i giochi di Helsinki. Tra gli atleti, il giovanissimo e promettente Carlo Pedersoli, che poi tutti avrebbero conosciuto come quel Bud Spencer in coppia assieme a Terence Hill. E poi miss Italia, di cui lo stesso Lido fu palcoscenico. Sono storie vogliamo far riaffiorare nel ventennale di Meranarena, la società che gestisce vari impianti sportivi comunali fra i quali la struttura balneare.

Più volte nel corso della sua vita, Pedersoli ricordò quel ritiro preolimpico nel quale, spiegava, «ci allenavamo nuotando con quelle immense montagne che ci apparivano quando si metteva la testa fuori dall'acqua». Una ventina erano i ragazzi della nazionale, i quali fecero girare non poco la testa alle ragazze meranesi.

A inizio settembre, era ancora piena estate, Merano ospitò congiuntamente la gara automobilistica Trofeo Supercortemaggiore e, soprattutto, nelle sale del Kurhaus si inaugurava la nascita della società «Agip» che presentava il nuovo logo: il cane a sei zampe che ha resa la società petrolifera celebre nel mondo. A Merano arrivò direttamente il presidente Enrico Mattei, accompagnato dalla consorte Greta Paulas. Ben 10 milioni di Lire vennero distribuiti da Agip ai partecipanti del convegno in premi vari messi in palio dall’azienda di Cortemaggiore, interessata a crearsi un’immagine positiva dell’azienda. Per l'occasione, la città venne letteralmente presa d'assalto da decine di stranieri, cioè personaggi del mondo dell'economia e spie delle compagnie petrolifere che proprio Mattei, in quell'occasione, ribattezzo con il nome di «Sette Sorelle».

In quei pomeriggi caldi, molti furono i personaggi che si riversarono nelle piscine meranesi sulle cui mura di cinta erano appostate decine di paparazzi in cerca di uno scatto. Fu proprio nel corso di quell'estate che alcuni sostennero di avere visto in incognito, al Lido meranese, l'attore americano John Wayne. Quello che si sa per certo è che a Merano, in via Huber, visse fino alla fine dei suoi giorni una giovane attrice austriaca che con Wayne recitò in una decina di film.

Ad ogni modo, alle soglie dell'estate i ragazzi erano tutti in attesa dell'evento più contestato della storia di Merano città di cura. Dal 19 al 21 settembre al Lido si sarebbe svolta la finale del concorso nazionale di Miss Italia. Proprio nell'anno nel quale a mezzo stampa il Vaticano dichiarò guerra ai concorsi di bellezza che spuntavano come funghi, la città in riva al Passirio si candidava a essere considerata come la sede dove il demonio si sarebbe insediato.

Trenta ragazze dovettero sfidare anche il conservatorismo dei residenti, sfilando al Lido pubblico, spesso con quel costume a due pezzi appena inventato a Parigi ma proibitissimo nel resto d'Europa.

«Mamma mia che impressione! Stamane per le prima volta siamo sfilate davanti alla giuria nazionale». Con queste parole, la giovane romana Eloisa Cianni, classe 1934, commentò la sfilata del concorso che si tenne nei saloni dell'Hotel Palace di Merano. Era il 12 settembre del 1952 e poco dopo la Cianni sarebbe stata eletta nuova Miss Italia. Eloisa fu una meteora nel mondo dello spettacolo: Miss Europa 1953, per alcuni anni lavorò al fianco di Vittorio De Sica, Franca Valeri e Sofia Loren.

Quel settembre di quasi sessant'anni fa, nel salone dell'Hotel Palace, quindici giudici uomini e tre donne la preferirono alle altre più «raccomandate e ben piazzate», spiegava la Settimana Incom. La Cianni, quei personaggi li descrisse tutti, nei sui resoconti giornalieri sulla rivista settimanale Epoca.

Tra i giurati c'era Isabella Valdettaro, Miss Italia 1951, incoronata da Silvana Mangano e subito dopo scappata via con un diplomatico peruviano. C'era anche Lucio Ridenti, attore di teatro costretto a lasciare la scena quel giorno in cui sul palco gli si spense l'udito. E poi Orio Vergani, precursore del fotogiornalismo, fratello di Vera, prima interprete della commedia pirandelliana «Sei personaggi in cerca d'autore». C'era Remigio Paone, amico di Arturo Toscanini, e al quale si deve la scoperta del maestro Riccardo Muti. Scriveva la Cianni, nella sua stanza del Palace: «Paone mi ha squadrato come fossi un cavallo». Presidente della giuria, Edoardo Visconti, fratello di Luchino, il quale: «quasi quasi non mi ha degnato di uno sguardo», scrisse nero su bianco la nuova Miss.

Eloisa aveva deciso di partecipare al concorso, nonostante la contrarietà della famiglia e del gelosissimo fidanzato, scaricato pochi minuti dopo avere indossato la fascia. A Merano c'era anche Dino Falconi, giornalista e figlio di due star del teatro d'inizio novecento, che Eloisa notò far «pupazzi sul suo foglio». Era presente anche Forger Davanzati, potentissimo produttore dell'epoca che la Miss definì un tipo «dall'aria truce che non prometteva niente di buono».

Sfilarono due volte, le Miss: Prima al Kursaal, in abito da passeggio. Poi, al Lido di Merano «in mezzo alle locali e ai loro mariti gelosi», annotava la Cianni. Nei rotocalchi dell'epoca si sprecavano i racconti che descrivevano curiosi siparietti tra le aspiranti miss e ragazzotti dai fisici palestrati che si proponevano di spalmare creme sui corpi delle belle modelle. Tra queste, Eloisa riconobbe «un donnone grasso grasso, coi baffetti e i capelli tinti, sorella maggiore di una candidata, la quale diceva che siccome l'anno scorso la Miss Italia era stata bionda – aggiungeva Cianni – quest'anno dovrà senz'altro essere una bruna. Ho guardato sua sorella – concludeva Eloisa – ed era bruna come la notte».

Al Lido di Merano, intarsiate sulle porte degli spogliatoi, per anni sono rimaste impresse le dichiarazioni d'amore dei meranesi a quegli atleti e a quelle Miss che resero il 1952 un anno indimenticabile per la città.













Altre notizie

Tennis

Sinner torna in campo, nel Principato primo allenamento verso il Roland Garros

Dopo le cure all’anca al J Medical, Il campione di Sesto ha ripreso in mano la racchetta a Montecarlo sotto la supervisione coach Vagnozzi e Cahill. Ma non ha sciolto le riserve sulla sua partecipazione a Parigi (foto Instagram Sinner)

LA SPERANZA Il post di Cahill che fa sperare i tifosi
IL CAMPIONE "A Parigi solo se sarò al 100%"
DOLORE Per il problema all'anca Sinner si affida al centro della Juve
GOSSIP Nuova fiamma per Jannik? Il gossip su Anna Kalinskaya

Attualità