Domani la presentazione dell’ultimo libro di Faggioni 

“Quel mazzolin di fiori” diventa uno spettacolo

Merano. La presentazione di un libro diventa occasione di spettacolo. Succede domani mattina al circolo unificato di via Mainardo 132 (inizio alle 11, ingresso libero), dove Silvano Faggioni parlerà...



Merano. La presentazione di un libro diventa occasione di spettacolo. Succede domani mattina al circolo unificato di via Mainardo 132 (inizio alle 11, ingresso libero), dove Silvano Faggioni parlerà del suo ultimo lavoro, “Quel mazzolin di fiori”, dedicato ai canti popolari della regione alpina. A partire proprio da quello forse più noto e che titola il libro. «Per lungo tempo è stato il vero inno nazionale italiano e che in verità è una metafora sessuale»: sempre originale e intrepido, Faggioni, nel trovare l’angolatura inedita e brillante delle tradizioni. Come ha già fatto per il suo libro precedente, “La salsiccia Abarth”, finalista del premio Bancarella nella sezione cucina, nel quale lega la storia del würstel Meraner al re delle marmitte, o meglio a suo nonno, imprenditore che a Merano costruì la sua fortuna. E se si parla di motori, ecco spuntare Ezio Zermiani, il giornalista Rai, storico microfono dell’automobilismo sportivo: sarà lui, domani, a intervistare il collega Silvano, e la verve combinata dei due promette spassose escursioni là dove porterà la chiacchierata.

Ma la presentazione del libro sarà spettacolo anche per altri motivi: nel corso dell’incontro si terranno infatti due esibizioni musicali. Una sarà del talentuoso pianista trentino Edoardo Maria Crepaldi, a 14 anni già vincitore di prestigiosi concorsi nazionali. Proporrà brani di musica classica. Il chitarrista bolzanino Alessio Oss Emer interpreterà invece alcuni canti popolari, dando una cornice al nuovo libro di Faggioni. «Sono pagine che nascono da una mia vecchia passione - spiega l’autore -, di vari canti mi incuriosivano i testi, che da bambino e adolescente mi sembravano spesso un po’ strani. E dietro ai brani si celano storie di guerra e storie di pace, ma anche di emigrazione».













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