Senza casa e lavoro fisso ma non ha diritto a sussidi 

La storia di un muratore di 62 anni: «Ho venduto solo per ripianare i debiti» Frötscher: «Non possiamo fare nulla, ha ceduto un alloggio negli ultimi 5 anni»



MERANO. Una vita come muratore, un momento di difficoltà, la necessità di dover vendere l’appartamento («anzi, svendere»). La ricerca di un nuovo tetto per la famiglia attraverso il welfare istituzionale: «Ma non ho trovato aiuto». A raccontare la storia è un 62enne che vive a Merano da lungo tempo, dove ha costruito famiglia e percorso professionale. Ora si ritrova senza casa di proprietà e sfrattato da quella che aveva affittato dopo la cessione.

«Purtroppo – racconta, chiedendo di mantenere l’anonimato - un paio di anni fa mi sono trovato costretto a cedere la mia abitazione per saldare dei debiti. Ho trovato un appartamento da affittare adatto alle necessità della famiglia di quattro persone. Ma al mese pagavo 900 euro più altri 300 di spese. Troppi, insostenibili. Mi sono allora rivolto in Comune. Mi hanno assicurato che nessuno finisce per strada. Belle parole, ma non veritiere». Perché, anche dopo lo sfratto, non ha più trovato soluzioni. «Pensavo, viste le condizioni, ai avere diritto a qualche forma di sussidio. L’ho cercato negli istituti provinciali e comprensoriali, ma le mie richieste sono state sistematicamente respinte. Il fatto di avere venduto un immobile negli ultimi cinque anni mi ha sbarrato tutte le porte. Ma i soldi incassati se ne sono andati per coprire i debiti. Cosa devo fare? Alla mia età trovo solo qualche lavoro saltuario, un contratto continuativo è una chimera. Gli affitti sono alti e senza garanzie non si trova nulla». Da metà gennaio, la famiglia è costretta a soluzioni di ripiego. Anche dividendosi, andando a dormire da parenti fuori regione. Ma c’è un altro lato della vicenda che fa rabbia al 62enne. Il lato umano. «Da alcune persone degli uffici municipali non abbiamo ricevuto il dovuto rispetto. Chiedo un aiuto, non la carità. Un alloggio adatto alle mie possibilità. Ho anche letto che gli uffici al sociale meranesi sarebbero capaci di far fronte alle emergenze… E questa non è un’emergenza?».

«Ci siamo occupati della vicenda organizzando diversi incontri» spiega Stefan Frötscher, assessore comunale agli affari sociali. «Dal lato umano abbiamo profonda comprensione del caso. Abbiamo spiegato come funziona l’apparato sociale e le sue regole, compresa quella dei cinque anni successivi alla cessione degli immobili, alla quale siamo obbligati ad attenerci. Poi abbiamo messo in contatto la famiglia con i canali che offrono sostegno».













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