incontro con il professor strippoli 

Sindrome di Down e ricerca di una cura

MERANO. Il primo incontro organizzato quest'anno dall'Associazione Culturale Giorgio La Pira affronta una tematica scientifica che ha anche una grande ricaduta umana e sociale, ed è sempre di grande...



MERANO. Il primo incontro organizzato quest'anno dall'Associazione Culturale Giorgio La Pira affronta una tematica scientifica che ha anche una grande ricaduta umana e sociale, ed è sempre di grande attualità: la ricerca scientifica, soprattutto nel campo della genetica, può essere messa veramente al servizio dei bisogni dell’uomo?

Per rispondere a questa domanda l’associazione culturale Giorgio La Pira ha invitato, giovedì alle 20.45 al Centro per la cultura (via Cavour 1, ingresso libero), il professor Pierluigi Strippoli, professore di Genetica all’Università di Bologna e responsabile del Laboratorio di Genomica del Dipartimento di Medicina specialistica, diagnostica e sperimentale.

Strippoli da quattro anni è a capo di un progetto di ricerca unico al mondo: studiare la funzione del cromosoma 21 responsabile della Sindrome di Down quando presente in tre copie invece delle normali due, e trovare la causa della disabilità intellettiva che la accompagna. Ha così raccolto l'eredità dello scomparso Jérôme Lejeune - noto pediatra e genetista francese che per primo scoprì nel 1953 l’anomalia del cromosoma 21 come causa della sindrome di Down - e continua oggi la sua opera di ricerca in campo genetico per scoprire una possibile cura.

«Lo scopo dell'incontro - spiegano gli organizzatori dell’associazione La Pira - è anche quello di portare un esempio concreto della ricerca scientifica al servizio del bene dell’uomo, ed è la testimonianza di come il riconoscimento della natura del creato e della vita come dono ricevuto e da custodire con cura, rende più appassionante la ricerca e vince la cultura dello scarto, che come ultima frontiera giunge a scartare perfino la vita umana, che se non risponde a certe caratteristiche “standardizzate” e di “normalità” viene definita non degna di essere vissuta, e perciò abortita ancora prima di nascere».













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