Sostenibilità, la strategia degli albergatori

Lana. Da alcuni anni l’attenzione all’ambiente ha preso piede anche nel settore alberghiero, con un duplice vantaggio. Da una parte infatti si riduce l’impronta ecologica delle strutture, dall’altra...



Lana. Da alcuni anni l’attenzione all’ambiente ha preso piede anche nel settore alberghiero, con un duplice vantaggio. Da una parte infatti si riduce l’impronta ecologica delle strutture, dall’altra si può attrarre la clientela più attenta. Esempio di questa tendenza, a Lana, è il “Vigilius Mountain Resort”, che dopo aver ottenuto tre certificazioni “Silver” e una “Bronze” di recente è stato insignito del riconoscimento “Earth Check Gold”, unico in Italia e su un podio di tre aziende in Europa.

Da uno studio condotto dall’Università di Sydney è emerso che, prima del coronavirus, le emissioni di gas serra dannose per il clima causate dal turismo mondiale rappresentavano circa l’8 per cento delle emissioni globali. Questo risultato include i costi ambientali causati sia dai trasporti sia dai pernottamenti. «In altre parole, il turismo deve schierarsi in prima linea nella lotta contro la crisi climatica», afferma Ingrid Ladurner, della famiglia proprietaria del Vigilius Mountain Resort. «Patti verbali e promesse di marketing non bastano più: oggi ogni singola azienda è chiamata ad assumersi la propria responsabilità. L’organizzazione Earth Check analizza e mappa i fornitori e i soggetti chiave del settore turistico, valutandoli secondo i massimi standard di sostenibilità ambientale». Gli aspetti centrali di queste valutazioni ruotano intorno all’emissione di gas serra, all’efficienza energetica, al consumo dell’acqua potabile, alla gestione dei rifiuti e infine anche intorno all’impegno nei confronti della popolazione locale.

Il principio seguito dall’architetto Matteo Thun nella progettazione dell’albergo è «Eco, non ego», una struttura che fosse un’isola fra le montagne, in cui a realizzarsi fosse la natura e non l’essere umano. Il concetto di basso consumo energetico è stato studiato in base alla posizione, alla struttura e ai materiali. Le emissioni di gas serra sono strettamente legate alla produzione e all’utilizzo dell’energia: «Per produrre calore impieghiamo la biomassa. Il nostro hotel si procura il cippato di legno dagli agricoltori nelle immediate vicinanze, garantendo loro un guadagno accessorio sicuro. Allo stesso tempo i contadini curano il bosco circostante», prosegue Ladurner. Per ogni pernottamento vengono generati 6,8 chili di CO2, contro una media regionale di 18,9.

Secondo il Food Climate Research Network, il sistema dell’alimentazione è uno dei più inquinanti del pianeta, con cicli globali che ammontano al 20-30 per cento di tutte le emissioni dei gas serra mondiali. Numerose aziende quindi hanno iniziato ad analizzare approfonditamente la loro impronta ecologica. «I prodotti da noi acquistati provengono dall’Alto Adige, dall’Italia o dall’arco alpino. Acquistiamo solo prodotti freschi e di stagione, garantiti in termini di filiera, produzione ecologica e impatto sulla società. In termini concreti, utilizziamo carne da allevamenti certificati e pescato la cui coltura rispetta l’ambiente anche in ottica futura. Inoltre il nostro chef Filippo Zoncato abbraccia la filosofia della cucina senza sprechi». Sul fronte dei rifiuti, la quantità di prodotti destinati alla discarica ammonta a 0,569 litri per pernottamento, tra le 3 e le 4 volte al di sotto della media regionale. Ladurner prosegue: «Abbiamo intenzione di bandire shampoo, saponi e bottiglie d'acqua in confezioni di plastica monouso per favorire alternative più ecologiche». Earth Check ha calcolato un consumo d’acqua medio pari a 700 litri, mentre l’hotel di Lana registra un consumo di 651,8 litri a pernottamento. Sono gli ospiti a decidere quando cambiare la biancheria da letto, «un appello alla responsabilità, una chiamata che tutti percepiscono in modo positivo. In questo modo i cicli di lavaggio diminuiscono, così come l’utilizzo di acqua».













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