Merano. nell’ambito della redazione del piano per l’uguaglianza tra donne e uomini 2019-2024, l’assessora alle politiche di genere gabriela strohmer commenta i fatti che negli ultimi giorni sono balzati alle cronache. «rischiano di far sentire le donne ancora più vittime di pregiudizi e sole davanti alla violenza. È necessario tenere alta la guardia e intervenire a livello territoriale con misure mirate e condivise a favore delle donne e con azioni volte a scardinare discriminazioni e stereotipi di genere».

A Bologna la Corte d’appello ha dimezzato la pena all’assassino di una donna perché “vittima di una tempesta emotiva”; l’altro giorno è stata reso noto che un uomo è stato condannato a 16 anni di carcere invece che ai 30 richiesti dal Pubblico ministero per l’accoltellamento della compagna, in quanto “deluso e disperato”; la Corte d’appello di Ancona ha assolto i due imputati scrivendo nella sentenza che la vittima era “troppo mascolina e poco avvenente per essere oggetto di attrazione sessuale”. Di recente la Provincia autonoma di Trento ha deciso di interrompere i progetti avviati negli anni scorsi in 24 istituti trentini per promuovere la cultura delle pari opportunità, nonché la prevenzione delle discriminazioni e della violenza. «E non è tutto –, prosegue Strohmer –. Matteo Salvini continua a sostenere di essere favorevole alla riapertura delle case chiuse. Infine il ddl Pillon. Questi fatti e questi atteggiamenti sono allarmanti soprattutto in un Paese come il nostro, in cui i dati relativi ai femminicidi e alle violenze fisiche e psicologiche sulle donne rendono indispensabile un lavoro educativo e culturale sulle nuove generazioni e sugli adulti che con loro si confrontano. I ruoli sono ancora fortemente stereotipati, e in assenza di rispetto delle differenze non c’è tra i generi pari valore e quindi non ci sono pari chance. Al momento si assiste addirittura a una fase di regresso, con le donne che sono tornate a essere un corpo ancor prima che una persona».