Tour d’Ortles Sono 146 gli “ironman” dei quattro passi 

Il brevetto randonnée. Stelvio, Mortirolo, Tonale e Palade Partenza all’alba, gli ultimi arrivi dopo la mezzanotte In mezzo 274 chilometri sotto il sole cocente e violenti temporali Primi sul traguardo, appaiati, Mario Bazzanella e Roland Osele



Merano. Ai nastri di partenza, dei 183 accreditati, si sono presentati in 160. A tutti un applauso per il coraggio di accettare la sfida. Sono stati 146 i super-atleti a completarla. Questi i numeri del Tour d’Ortles edizione 2019, quarto appuntamento della sezione ciclismo dell’Athtletic Club Merano, l’evento più atteso della stagione della società giallonera che sta celebrando il mezzo secolo di attività. Partenza all’alba presso la sede dell’associazione, davanti al Tennis di via Piave, i migliori sono arrivati allo stesso punto - percorsi 274 chilometri - dopo più di una decina d’ore sui pedali. Gli arrivi si sono protratti fino a notte. I gialloneri.

Al via della durissima prova, brevetto randonnèe, 148 uomini e 12 donne: 140 italiani, 12 tedeschi, 6 austriaci, un polacco e una romena. Il gentil sesso era ottimamente rappresentato dalla fortissima Astrid Shartmüller, già vincitrice del titolo mondiale amatori su strada, e dalla campionessa olimpica di scherma Dorina Vaccaroni, che anche per questa edizione non è voluta mancare all’evento.

Per il club organizzatore presente una nuturita squadra: Fabian Beikircher che ha concluso la prova in 14 ore e 2 minuti, Flavio Bertagnolli in 19 ore, Elyas Cecchinato in 12h43, Antonio De Felice 11h09, Davide Garbellini 11h09, Roland Kuen 12h24, Harald Marsoner11h36, Sandro Laghi 15h39, Hugo Mondini 14h34, Patrick Mondini 14h02, Ivan Morellato 14h02, Dennis Porcelli 10h31, Daniele Tomba 14h02, Savino Tupputi 13h37 ed il veterano del club Reinhold Pruenster con all’attivo già 7 Tour d’Ortles e 72 candeline sulle spalle che ha concluso la prova in 15h55.

Cronometro.

I primi a presentarsi sulla linea del traguardo, appaiati, sono stati i meranesi Mario Bazzanella e Roland Osele, che hanno concluso la prova con il tempo di 10:27. A seguire, primo dei ciclisti targati Athletic Club Merano, è stato Dennis Porcelli che ha fatto segnare il superlativo tempo di 10:31. Gli arrivi si sono susseguiti a rilento, il duro percorso e le temperature elevate hanno infatti messo alla frusta i partecipanti.

I 2.758 metri del Passo dello Stelvio, i 1.852 del Passo del Mortirolo, i 1.883 del Passo del Tonale e i 1.518 del Passo delle Palade per un totale di 275 chilometri e quasi 6.000 metri di dislivello hanno reso davvero epica l’impresa.

La prima donna ha giungere al traguardo è stata Rachele Sonnino, che partita alle 8 minuti dopo le 5 del mattino è giunta al traguardo alle ore 20:10 concludendo la prova in 15h02. Gli ultimi sono arrivati a notte fonda, a mezzanotte e mezza, ad aspettarli c’erano gli uomini e le donne dello staff dell’Athletic Club Merano.

Non sono mancati i ritiri, questa edizione che ha visto la variante del Passo del Mortirolo a causa della chiusura del Passo del Gavia, ha reso ancor più dura la prova che di per sé è davvero una tra le più impegnative in assoluto, tanto che diversi si sono ritirati.

Il ricordo e la fedeltà.

Al termine dell’estenuante prova sono stati in 146 a riuscire a portare a termine la sfida, 9 donne e 137 uomini. Il giallonero Flavio Bertagnolli, in memoria dell’ex compagno di colori Lorenzo Lanner prematuramente scomparso di recente, ha effettuato la prova con la sua foto attaccata sullo zaino. Andrea Turcato, rappresentante del Team Gs Praseccobiesse di Venezia, ha maturato la sua decima partecipazione al tour uguagliando così il record del socio dell'Athelic Club Hubert Marsoner.

L’organizzazione.

Per l’occasione era presente il presidentissimo del club, Giancarlo Concin, che proprio Lino Gregori ha voluto fosse presente nonostante la meritata “pensione”, per premiare sia Turcato sia Marsoner. Il team che ha registrato più presenze, dopo quello organizzatore che schierato 15 atleti, è stato il team Asd Armistizio Zerolite di Padova con 9 ciclisti.

La macchina organizzativa, gestita come sempre magistralmente dal responsabile Lino Gregori, si è avvalso di una ventina di collaboratori volontari. «Sono loro la vera linfa del club», ha commentato Gregori suscitando il plauso di tutti i partecipanti per la riuscita dell’evento. I mitici passi sono stati presidiati dai volontari che hanno assistito e rifocillato i coraggiosi che hanno affrontato il percorso.

La prova non solo sarà ricordata per la variante del passo del Mortirolo, per il caldo asfissiante, ma soprattutto per i forti temporali che hanno preso di mira molti ciclisti mentre transitavano sui passi Tonale e Palade, vere e proprie tempeste con grandine e raffiche di vento fortissime. Per qualcuno si è reso persino necessario l’uso delle coperte termiche.

Gregori ha voluto ringraziare pubblicamente tutti i membri dello staff, tutto il personale dell’ufficio per lo sport del Comune di Merano e l’assessore allo sport Nerio Zaccaria in particolare, l’Azienda di soggiorno, la direzione di Meranarena, l’esercizio “La Locanda” per il servizio reso agli atleti, tutti i sostenitori che con il loro contributo hanno reso possibile l’evento.

Futuro.

Ora qualche giorno per riprendersi dalle fatiche e dedicarsi all’edizione del 2020 e al prossimo evento che la sezione ciclismo dell’Athletic Club Merano propone ai propri tesserati, la cicloturistica “La cima Coppi”: Merano - Passo Stelvio - Umbreil - Merano, appuntamento fra meno di un mese, al 3 agosto.













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