Vallelunga, dagli ambientalisti un secco “No” all’impianto

Curon. Alpenverein, Heimatpflegeverband, Dachverband e Gruppo per la tutela ambientale della val Venosta, insieme agli abitanti della Vallelunga e a rappresentanti del turismo, rinnovano l’appello...



Curon. Alpenverein, Heimatpflegeverband, Dachverband e Gruppo per la tutela ambientale della val Venosta, insieme agli abitanti della Vallelunga e a rappresentanti del turismo, rinnovano l’appello alla Provincia affinché questa preservi le aree montane ancora intatte, ai sensi della Convenzione delle Alpi, con un controllo sul rischio di sviluppo turistico intensivo che il collegamento sciistico con la Kaunertal potrebbe comportare nella valle di Melago e con l’adozione di modelli di sviluppo alternativi e sostenibili.

«Il collegamento – spiegano le associazioni – passerebbe per la valle di Melago, laterale rispetto alla Vallelunga. Una valle in gran parte incontaminata: a parte un sentiero escursionistico e pozzi per l’acqua, vi è stato conservato un paesaggio d’alta montagna. La pista e l’impianto di risalita pianificati cambierebbero definitivamente e in senso negativo quest’area. Nella valle di Melago si possono prevedere notevoli impatti ambientali negativi. Gli interventi previsti mettono in pericolo habitat preziosi a quote comprese tra i 1.920 e i 3.100 metri. L’Alpenverein aveva già fatto notare il rischio nel 2016, in un commento sullo studio di fattibilità dell’opera depositato al comune di Curon. Le criticità sono state poi confermate in tre diverse relazioni della commissione ambientale, così come nel rapporto commissionato da Oberländer Gletscherbahnen Ag. La relazione socioeconomica che la Provincia avrebbe dovuto discutere a ottobre è stata rinviata perché non era abbastanza chiara per alcuni membri della giunta. Il sospetto è che saranno redatte nuove perizie e saranno applicati trucchi procedurali finché il progetto potrà essere portato a termine senza intoppi».

«Gli abitanti di valli pressoché intatte devono innanzitutto chiedersi di quale turismo la valle abbia bisogno e come la qualità della vita possa essere mantenuta e promossa», dice il noto esperto di sviluppo delle Alpi Werner Bätzing. Nel 2016, 29 abitanti della valle hanno commentato negativamente il collegamento della Vallelunga al comprensorio sciistico del ghiacciaio del Kaunertal. Temono, tra l’altro, che la Vallelunga degeneri in un parcheggio per il comprensorio sciistico del ghiacciaio del Kauntertal.

Sul collegamento tra i due comprensori sciistici i Verdi hanno presentato in Provincia un’interrogazione. La risposta è dell’assessora Maria Hochgruber-Kuenzer: «Il parere ambientale è chiaramente negativo e anche il secondo parere socioeconomico sembra non essere da meno», commentano i consiglieri verdi. «La seconda perizia socioeconomica è stata peraltro fatta senza interpellare la popolazione di Curon. Il coinvolgimento delle aziende turistiche, di quelle artigianali e dell’amministrazione comunale è stato decisamente inadeguato. La giunta non prenda decisioni alle spalle della popolazione di Curon», aggiunge Hanspeter Staffler.

Il collegamento dei comprensori sciistici Belpiano e Malga San Valentino, realizzato nel 2018, è costato 20 milioni di euro ed è stato accettato dai cittadini di Curon con il presupposto che così il collegamento Vallelunga-Kaunertal non sarebbe stato realizzato. Nonostante la crisi climatica, le perizie negative, l’atteggiamento contrario di gran parte della popolazione locale, la giunta ancora si mantiene cauta. In più il progetto, se realizzato, andrebbe a fare direttamente concorrenza al comprensorio sciistico Belpiano-Malga S. Valentino, e la cosa sarebbe molto rischiosa».

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