Il collegamento sciistico italo-austriaco 

Vallelunga-Kaunertal, “no” del Tar

Resia. Punto a favore del “no” al collegamento sciistico Vallelunga-Kaunertal. Difficile dire se si tratti del risultato definitivo, o dell’ennesima puntata che prelude ad altre, di una vicenda che...



Resia. Punto a favore del “no” al collegamento sciistico Vallelunga-Kaunertal. Difficile dire se si tratti del risultato definitivo, o dell’ennesima puntata che prelude ad altre, di una vicenda che contrappone i sostenitori dell progetto di un carosello italo-austriaco agli ambientalisti e più in generale alla schiera di chi vede nell’iniziativa un’intrusione nella pacifica vallata dell’alta Venosta. Il Tar di Bolzano ha respinto il ricorso presentato dalla Oberländer Gletschebahn la scorsa primavera, quando la società promotrice del progetto si era opposta alla delibera con cui la Provincia lo aveva bocciato.

Secondo il tribunale amministrativo non ci sarebbero i presupposti per accogliere il ricorso, malgrado la corposa documentazione allegata dai ricorrenti. L’idea del collegamento sciistico era stata presentata anche come un’opportunità di sviluppo economico. Ha avuto il suo peso il fatto che l’amministrazione comunale di Curon, nel cui territorio ricade Vallelunga, si sia espresso di recente (ribaltando una precedente posizione) nei confronti dell’iniziativa. Contro la quale si erano espresse diverse sigle protezioniste.

Le motivazioni con cui la Provincia aveva respinto il progetto lo scorso aprile erano sostanzialmente due. Innanzitutto il parere negativo del Comitato ambientale: «La val di Melago – così a suo tempo la giunta – è un'area intatta dal punto di vista naturale. Situata a quota 1.900 metri, presenta caratteristiche zone originarie connotate da innumerevoli piccoli habitat dall’elevato grado di biodiversità. Tra le specie presenti ce ne sono alcune poste sotto tutela a livello internazionale». Così si era espressa l’assessora Maria Hochgruber Kuenzer: «Abbiamo il compito e la responsabilità di preservare questa varietà che è stata forgiata dai nostri antenati». Quanto alle valutazioni sugli aspetti socioeconomici dell’intervento, secondo la commissione ad essa dedicata in un parere confermato dall’Avvocatura della Provincia, non era riconosciuta una ricaduta apprezzabile sull’intera regione altovenostana.













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