sanità

Vipiteno, manca personale, l’Asl taglia i posti letto a neuroriabilitazione

L’eccellenza della sanità altoatesina scende da 21 a 13 posti, di cui 5 diurni. Chiusa una sala operatoria. Sospesi 29 dipendenti (22 a tempo pieno). Zelger: «Tra i comprensori meno colpiti»


di Massimiliano Bona


BRESSANONE/VIPITENO. A soli 8 anni dall’inaugurazione una delle eccellenze della sanità altoatesina, il reparto di Neuroriabilitazione dell’ospedale di Vipiteno, è stato costretto a ridurre da 21 a 13 i posti letto, di cui 5 solamente diurni.

Tra i motivi, oltre alla carenza cronica di personale, c’è anche la sospensione di una quota significativa di dipendenti (29 per il comprensorio di Bressanone-Vipiteno) che non si sono vaccinati. Abbiamo fatto il punto con la direttrice dei due ospedali della val d’Isarco Christine Zelger.

Dottoressa Zelger partiamo dai dipendenti sospesi. Quanti sono esattamente nel Comprensorio che dirige?

Ventinove collaboratori per un totale di 22 posti a tempo pieno.

Tra loro ci sono anche medici?

Una dottoressa che sta completando il tirocinio ma anche altre figure altrettanto importanti per il buon funzionamento dell’ospedale.

Quali sono le altre figure? Ci sono 4 ostetriche, ad esempio, ma anche fisioterapisti, infermieri eccetera.

Come ha reagito il personale che si è vaccinato? È riuscito a compattarsi e a fare squadra?

Sì, sono tutti motivati. Il personale tecnico assistenziale vaccinato è molto flessibile e contribuisce a supplire al meglio alle lacune createsi con le sospensioni.

C’è pur sempre un’emergenza da gestire. Cosa comporta?

Per quanto attiene le sale operatorie, ad esempio, ne abbiamo aperte 4. Una è stata chiusa per carenza di personale. A questo va aggiunto il tema pensionamenti: diversi scatteranno a fine anno. Quanto ai posti letto, siamo giocoforza flessibili: li spostiamo a seconda delle esigenze, che cambiano continuamente.

Per numero di sospensioni il Comprensorio di Bressanone com’è posizionato?

I dati, rispetto agli altri Comprensori, sono lievemente più positivi. Ma la pressione resta, sta a noi gestirla al meglio.

La riduzione dei posti letto a Neuroriabilitazione, una delle eccellenze della nostra sanità, è un taglio doloroso per molti. Concorda?

Sì, assolutamente. So bene quanto è importante per l’Azienda, ma soprattutto per i malati e le rispettive famiglie. In questo momento siamo scesi da 21 a 13 posti letto, di cui 5 diurni. Soffriamo in questo momento la carenza di personale ma siamo costantemente alla ricerca di rinforzi.













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