IL PROCESSO

Voleva una pensione più alta: truffata da falso funzionario Inps per 60mila euro

All’uomo aveva consegnato il denaro per rafforzare la proprio posizione contributiva, ma i soldi sono spariti nel nulla


Mario Bertoldi


BOLZANO. Una donna di Bolzano, preoccupata per la propria posizione previdenziale per i contributi reali versati all’Inps nel corso della sua, ha creduto di poter sanare presunti versamenti insufficienti mettendo mano al proprio conto corrente bancario. In realtà è caduta nella trappola di un truffatore senza scrupoli che ha approfittato della buona fede della bolzanina per farsi consegnare poco più di 60 mila euro che, ovviamente, sono scomparsi nel nulla.

La vicenda, che risale al 2017, è stata ricostruita in tribunale a Bolzano davanti al giudice Stefan Tappeiner e proseguirà nei prossimi giorni. L’accusa è di truffa aggravata.

Sul banco degli imputati c’è Marco Pulcini, bolzanino di 57 anni, non nuovo a disavventure giudiziarie proprio per precedenti raggiri a scopo di lucro. Tra il resto ieri, in apertura di processo, è emerso che l’uomo è stato raggiunto recentemente da un ordine di esecuzione ad un anno di reclusione per una sentenza passata in giudicato. A seguito dei precedenti accumulati è probabile che Pulcini intenda a questo punto chiedere di essere affidato in prova ai servizi sociali ma il nuovo processo che lo vede ora imputato (con un danno rilevante arrecato alla parte lesa) sicuramente non agevolerà l’operazione.

Oltre a Marco Pulcini nel procedimento penale è coinvolto un secondo imputato. Si tratta di Morgan Remondini, di 56 anni, domiciliato a Bolzano. Difeso dall’avvocato Alessio Cuccurullo ha scelto di procedere con rito abbreviato e sostiene di essere stato coinvolto in questa brutta storia solo perché conoscente ed amico sia dell’imputato principale che della donna vittima del raggiro.

Sarebbe stata proprio quest’ultima a rivolgersi a Remondini confidandogli di essere preoccupata per la propria situazione previdenziale e di avere a disposizione un piccolo “tesoretto” per effettuare versamenti nelle casse dell’Inps. Secondo la ricostruzione della Procura della Repubblica (l’inchiesta fu curata dal sostituto procuratore Igor Secco) sarebbe stato proprio Remondini a indicare alla donna Marco Pulcini presentandolo come esperto del settore previdenziale e uomo d’affari, impegnato anche nel settore finanziario per investimenti particolarmente vantaggiosi.

Fu dunque tramite Remondini che la bolzanina raggirata (ora parte civile con l’avvocato Franco Biasi) ebbe il primo contatto con Marco Pulcini il quale riuscì poi a risultare particolarmente convincente e a carpire la fiducia della malcapitata al punto che la stessa non ebbe dubbi sulla necessità di dare fiducia a quell’uomo consegnandogli, complessivamente, 63.171,97 euro. Pulcini sarebbe riuscito senza grosse difficoltà a spacciarsi per un funzionario dell’Inps di Bolzano in grado di risolvere il problema, dei diritti maturati in materia pensionistica. Secondo quanto riportato anche dal capo d’imputazione il raggiro sarebbe avvenuto in due tranche: in un primo tempo la donna avrebbe consegnato all’imputato 49.150 euro in contanti poi avrebbe deciso, dietro richiesta, di affidare al falso funzionario anche la propria carta di credito da utilizzare in caso di necessità di ulteriori piccoli versamenti che avrebbero dovuto essere utilizzati anche per investimenti finanziari.

Sino a quando la donna si trovò sul conto appena 7 euro. Solo allora decise di denunciare i fatti.













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