TECNOLOGIA

Wi-Fi nelle scuole, il Ctcu ricorda i rischi per la salute

Il Ctcu chiede una maggiore attenzione da parte della Provincia nell'utilizzo della rete internet senza filo nelle scuole



BOLZANO. Prendendo ad esempio la recente "Risoluzione di Nicosia", firmata dall’Ordine dei medici cipriota, dall’Ordine dei medici austriaco, dall’Ordine dei medici di Vienna e dal Comitato Nazionale cipriota per l’ambiente e la salute dei minori, attraverso la quale si chiedono interventi mirati per la tutela di bambini e minori in genere dalle radiazioni usate per la comunicazione via cellulare e smartphone, nonché un divieto assoluto all’installazione e all’impiego di reti Wi-Fi nelle scuole e negli asili, il Centro Tutela Consumatori Utenti e la Rete Onde Civiche si auspicano che la Giunta Provinciale tenga conto delle risultanze scientifiche, accettando il principio di precauzione e realizzando nei fatti un’adeguata protezione della popolazione.

Il Ctcu ricorda come il principio di precauzione, già sancito dal Consiglio Provinciale di Bolzano nel 2015, sia stato messo fuori gioco nel marzo 2017, quando la Giunta Provinciale ha raccolto i pareri di vari tecnici dipendenti dalla stessa amministrazione provinciale ed è stato approvata in Consiglio una mozione che sollecita ad impegnarsi ulteriormente per imporre il Wi-Fi in tutte le scuole.

I medici firmatari della "Risoluzione di Nicosia", tra le altre cose, sottolineano la relazione tra l’emissione di radiazioni non ionizzanti (necessarie alla comunicazione attraverso smartphone, Wi-Fi, cordless) e lo sviluppo di un impressionante numero di patologie, che vanno dal tumore alla tossicità neuronale, dalla rottura dei legami del DNA ai disturbi della fertilità, dalla ipersensibilità verso i campi elettromagnetici ai disturbi dell’apprendimento e della memoria, anche in presenza di intensità di campo ben al di sotto dei valori soglia previsti dalla legge. 













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