Al Museion l’arte non va in vacanza: Ferragosto con tre mostre

Bolzano. Museion sarà aperto regolarmente nel fine settimana di ferragosto. Inoltre, come ogni weekend, nel pomeriggio i mediatori e le mediatrici di Museion saranno a disposizione del pubblico per i...



Bolzano. Museion sarà aperto regolarmente nel fine settimana di ferragosto. Inoltre, come ogni weekend, nel pomeriggio i mediatori e le mediatrici di Museion saranno a disposizione del pubblico per i “dialoghi sull’arte”. Tre le esposizioni attualmente in corso: la personale dell’artista Karin Sander “Scultura”, la collettiva “unlearning categories” e il progetto “P.O.V. Point of view” degli artisti Butch-ennials alla Casa Atelier accanto a Museion. “unlearning categories” presenta una selezione delle opere d’arte acquistate dalla Provincia Autonoma di Bolzano. In mostra dipinti, fotografie e installazioni di cinquanta artisti e artiste, che il pubblico è invitato a scoprire come in una suggestiva passeggiata nel bosco, esplorando nuove narrazioni del paesaggio, punti di vista e connessioni inaspettate tra gli esseri umani e non umani che lo abitano e le opere d’arte. Con interventi nello spazio e nelle situazioni esistenti, la personale dell’artista tedesca Karin Sander spinge il pubblico a mettersi in gioco, ripensando ciò che è apparentemente familiare. Il percorso di mostra inizia già al piano terra di Museion, con una serie di armadi in vetro concepiti come guardaroba, in cui visitatori e visitatrici possono “mettere in mostra” e depositare giacche, borse (e ombrelli) prima di iniziare la visita. L’esposizione dell’artista tedesca prosegue al quarto piano, tra sculture e installazioni e in cui spicca, al centro dello spazio espositivo, un tappeto gigante, come una pianta architettonica su cui i visitatori possono leggere le dimensioni, che possono calpestare o su cui possono semplicemente sedersi. La Casa Atelier accanto a Museion ospita invece “P.O.V. -Point of view” il progetto del collettivo Butch-ennials. Chi varca la soglia della Casa, non si imbatterà in una “classica” mostra con opere d’arte, ma si troverà immerso in una realtà alternativa e straniante. L’effetto è simile a quello di una scatola prospettica del XVII secolo, o alle illusioni create dalle pitture a trompe-l’oeil. Un inganno quindi, che, come detto in precedenza, vuole instillare nell’osservatore dei dubbi sulla veridicità di ciò che sta guardando Il progetto P.O.V. riflette quindi sul primato della visione rispetto agli altri sensi e spinge a riflettere sulle nostre incertezze e sul significato dell’opera d’arte.













Altre notizie

l’editoriale

L’Alto Adige di oggi e di domani

Il nuovo direttore del quotidiano "Alto Adige" saluta i lettori con questo intervento, oggi pubblicato in prima pagina (foto DLife)


di Mirco Marchiodi

Attualità