Concato, la prima volta in concerto a Bolzano

Il cantautore: «In 40 anni di carriera non ero mai venuto»


di Fabio Zamboni


BOLZANO. Fabio Concato, voce inconfondibile della canzone d'autore italiana, approda finalmente a Bolzano con un concerto tutto suo, dopo esserci stato soltanto come ospite - nel 2016 - della festa-concerto per i vent'anni del coro DoReMix: il 31 gennaio sarà di scena al Teatro Cristallo nella rassegna “Racconti di musica” curata dall’ Obiettivo. Lo spettacolo sarà una raffinata serata unplugged, basata cioè su strumenti acustici, che Concato porta in giro per l’ Italia assieme alla pianista Ornella D’ Urbano e al chitarrista Larry Tomassini. È lo stesso cantautore a presentarci la serata. Dopo la svolta jazz con Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzarella con i quali ha inciso nel 2016 l’ album “Non smetto di ascoltarti”, e dopo aver esplorato alcune cover di Zucchero, Endrigo, Mogol e Dalla, ritorna al proprio repertorio con un viaggio antologico. «Certo. Diciamo che vivo felicemente e naturalmente una doppia vita: quella classica basata sulle mie canzoni e quella jazz, che è però non è lontana dalle mie corde, anzi. Infatti in questo periodo giro anche con il trio di un altro jazzista: Paolo Di Sabatino. In questo tour e quindi anche a Bolzano, mi accompagnano nella mia dimensione più “pop” Ornella D’ Urbano al pianoforte e Larry Tomassini alla chitarra. Ma la cosa più importante è che questo sarà il mio primo concerto a Bolzano in quarant’ anni di carriera. Incredibile».

Con quale criterio ha scelto una scaletta così dilatata nel tempo, dai primi successi ai pezzi più recenti?

«In effetti spazio dal 1977 fino agli anni Duemila. Non c’ è un percorso cronologico, un ordine particolare: sono canzoni alle quali sono affezionato e che disposte così mi danno la possibilità di fare anche qualche digressione, di intercalare musica e parole, suoni e piccole riflessioni in tempo reale».

Quindi il Teatro Cristallo e la rassegna “Racconti di musica” come contenitore ideale per un musicista che si racconta.

«È probabile. Verrà fuori anche qualche ricordo bolzanino: da un lato il fatto che è quasi incredibile che in quarant’anni io non abbia mai tenuto un concerto lassù e dall’altro il ricordo di un anno fa assieme al coro DoReMix. Fu un’ esperienza davvero emozionante cantare insieme ai bambini».

Qualche altro precedente bolzanino, magari turistico?

«Certo. Conosco abbastanza bene Bolzano ma soprattutto Merano, dove vado quasi ogni anno per fare un po’ di relax».

Il concerto si apre con “Canto” del 1982 in cui dice «Canto perché fa bene». La canzone come funzione terapeutica?

«Sicuramente. Terapeutica e autoterapeutica. Cantare disintossica, è come una vaccinazione, è scientifico il fatto che faccia bene. Pensare al mondo senza la musica è quasi crudele».

Di fronte, c’ è il pubblico: che è cambiato oppure no in questi 25 anni di carriera?

«Non è cambiato nelle sue reazioni, nei comportamenti. Naturalmente ai miei concerti vedo più capelli bianchi, ma devo dire che c’ è anche un ricambio generazionale e che non sono pochi i giovani che vengono ad ascoltarmi».

Grandi cantautori come Ivano Fossati e Francesco Guccini hanno scelto la pensione. Lei ha mai pensato a un momento così, oppure la funzione terapeutica delle canzoni le è indispensabile?

«Beh, Francesco Guccini ha dieci anni più di me. Fossati invece è mio coetaneo, è vero. Io ho pensato a un futuro diverso soltanto pochi anni or sono ,quando ho portato a Sanremo “Oltre il giardino” che era una riflessione sui traguardi della vita e sulla possibilità che uno, a un certo punto, possa mettersi a fare il giardiniere. Anche quei poveretti che a 50 anni hanno perso il lavoro. Io poi ho deciso di non smettere. che non smetterò. Anche se sono anni molto difficili anche per chi fa musica».

Negli ultimi 15 anni, malgrado la “resistenza” alla crisi e agli anni che passano, Fabio Concato ha scritto poche canzoni, si è più impegnato ad esplorare altre forme di interpretazione: a quando un nuovo album di inediti?

«Sto scrivendo, è buon momento. Ma non posso garantire che pubblicherò un disco a breve. L'ultima volta che l’ ho fatto non se ne accorto quasi nessuno, a parte i miei fedelissimi. Mi sono sempre divertito di più a stare sul palco, e lo capirete anche a Bolzano...».













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