Ezio Mauro e lo “strappo” del 1921 che portò alla nascita del Pci

Bolzano. Prosegue l’attività in rete del Teatro Cristallo in attesa di tornare davvero sul palco. Una programmazione online per un intreccio di storie, dialoghi, presentazioni di libri e letture...



Bolzano. Prosegue l’attività in rete del Teatro Cristallo in attesa di tornare davvero sul palco. Una programmazione online per un intreccio di storie, dialoghi, presentazioni di libri e letture teatrali live e streaming a cui si può partecipare iscrivendosi alla pagina Facebook del teatro o entrando nell’apposito canale YouTube.

Sarà il giornalista Ezio Mauro, già direttore de La Stampa e de La Repubblica il protagonista dell’appuntamento di questa sera, alle ore 18. Assieme alla direttrice del Cristallo Gaia Carroli si parlerà della vicenda legata alla più lacerante scissione della sinistra italiana: lo strappo di Livorno del 1921 che portò alla nascita del Partito comunista italiano, di cui domani ricorrono i 100 anni. Mauro ha ricostruito e indagato i fatti che hanno rivoluzionato il corso storico-politico italiano nel libro “La dannazione. 1921. La sinistra divisa all’alba del fascismo (Feltrinelli)”.

Nell’ambito delle ricorrenze per la Giornata della Memoria il Cristallo propone invece per mercoledì 27 gennaio alle ore 18 una lettura teatrale di Sandra Passarello, dell’ultima conferenza di Ágnes Heller, tenuta un mese prima della sua morte. Il 12 giugno del 2019, infatti, la celebre filosofa ungherese venne invitata a Francoforte, alla Paulskirche, per ricordare la coetanea Anna Frank. La traduzione in italiano di quel testo è curata dall’interprete e traduttore bolzanino Peter Paul Litturri. La Heller ricorda gli anni del nazismo quando lei, 15enne ebrea (il padre deportato e ammazzato in una camera a gas ad Auschwitz), era rinchiusa con la mamma nel ghetto di Budapest e descrive il mondo di Anna, anche lei 15enne costretta all’esilio nella soffitta di Amsterdam e poi deportata nel campo di Bergen Belsen dove morì nel febbraio 1945 : «Anna – scrive la Heller - ha vissuto in una goccia l’oceano della condicio humana. Si è interrogata sull’egoismo e sulla disponibilità ad amare il prossimo, sui buoni e sui cattivi. E ha fatto i conti col male. A volte muovendosi nella quotidianità, altre volte guardando la scena dal proscenio del mondo. Spesso ha riflettuto sulle problematiche legate all’identità, che per lei era un fatto molto personale… Anna Frank non è morta invano. Lei non è morta per qualcosa, è vissuta per qualcosa. Ha vissuto intensamente contro la morte».















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