Il “Cristallo” raddoppia tra cultura e politica 

La rivista. Sotto la lente d’ingrandimento l’annosa questione relativa al polo bibliotecario Non manca un’analisi delle elezioni comunali e uno sguardo attento ai difficili giorni del virus



Bolzano. Dopo la ridotta edizione on line dello scorso aprile, è uscito in dicembre un numero doppio del "Cristallo", in formato cartaceo, reperibile nelle librerie al prezzo di 12 euro.

La storica rivista culturale, fondata nel '59 da alcuni docenti e intellettuali tra cui Lidia Menapace recentemente scomparsa, è pubblicata da alcuni anni dalla casa editrice Alphabeta, sempre in collaborazione con il Centro di cultura dell'Alto Adige. Il direttore Carlo Bertorelle ricorda nel suo editoriale che, pur nelle restrizioni imposte dal Covid, è stato fatto uno sforzo per rispettare l'impegno coi lettori e non limitarsi ai testi sulla pagina web della rivista, che comunque forniscono un frequente appuntamento con tutti coloro che amano anche navigare in rete. «Questo impegno - dice - è resistenza, solidarietà, speranza, anche a livello culturale, in questo periodo difficile».

Come sempre, scorrendo l'indice, si può notare il doppio binario locale e globale: ad esempio le cronache politiche altoatesine di Maurizio Ferrandi ricostruiscono puntualmente (ed interpretano) le vicende che vanno dal luglio del 2019 al settembre del 2020 in Alto Adige e nei loro riflessi nazionali. Ferrandi segue nella sua cronaca i fatti più o meno salienti del 19 (le polemiche locali con gli estremisti sudtirolesi, la visita a Bolzano di Mattarella e van der Bellen, le elezioni nei comuni altoatesini e i nuovi equilibri politici, il boom sportivo e turistico fino all'irrompere della pandemia, prima come eco lontana, poi come esplosione inattesa. Sempre nella sezione della "Provincia difficile", ricca di storia locale, troviamo due interessanti saggi sulle opzioni del '39: Raimondo Domenig ricostruisce le opzioni in val Canale e Sonya Beretta racconta la mostra in svolgimento a Castel Tirolo "Großdeutschland ruft! La Grande Germania chiama!". Maurizio Pacchiani racconta poi la vita di Carlo Biamino, un ferroviere socialista che seppe inserirsi senza intenti nazionalistici nell'Alto Adige degli anni Trenta. E Gianni Lanzinger, da giurista, affronta dottamente le norme dello statuto di autonomia che, dopo mezzo secolo dalla loro emanazione, andrebbero coraggiosamente aggiornate.

Da questo variegato panorama storico e politico locale si passa, nella sezione "Internazionale", ad uno sguardo su tre scenari di attualità, studiati da competenti esperti: la Brexit con la "filosofia" cui essa si ispira e le elezioni americane a cura di Mario Telò da Bruxelles e, nella ricorrenza dei trenta anni dalla riunificazione tedesca, lo stato attuale della Germania, a cura di Roberto Giardina e di Aldo Tenedini da Berlino.

Il dossier del Cristallo è dedicato poi alle politiche culturali in provincia; molte sono le critiche che vengono mosse alla miopia nel non colmare lacune strutturali esistenti nel territorio, pur nella disponibilità di risorse. Un caso esemplare di ritardi è visto nel mancato polo bibliotecario di Bolzano, su cui il Cristallo aveva lanciato, già in estate, una campagna di sensibilizzazione. Qui l'architetto Barbara Breda fornisce una documentata ricostruzione dei fatti dalle origini del progetto, alla fine del secolo scorso, ad oggi.

Numerosi gli interventi e i saggi di natura teatrale, letteraria, editoriale, consoni alla specifica vocazione del Cristallo, curati da Fabio Zamboni, Alessandra Limetti, Lorenzo Ferrarese, Arnaldo Di Benedetto, Massimo Bertoldi, Alma Zanfrà, Letizia Aggravi, Arnaldo Loner. Nei profili di personalità scomparse e note in provincia spiccano i ritratti di Carla Lazzerini, Matthias Abram e Gianfranco Fedele. (Riferimenti web www.altoadigecultura.org - facebook.com/ilcristallorivista)













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