Il Mart non si ferma e allarga la sua proposta anche a Trento

Trento. Prosegue incessante la proposta museale nel vicino Trentino, che, nel rispetto delle norme governative relative alle zone gialle, ha ormai riaperto le strutture da almeno due settimane. A...



Trento. Prosegue incessante la proposta museale nel vicino Trentino, che, nel rispetto delle norme governative relative alle zone gialle, ha ormai riaperto le strutture da almeno due settimane. A fare da apripista, ma nel senso più ampio del termine, tanto da vantare il primato a livello nazionale, è stato il Mart di Rovereto, che, dopo aver accolto i visitatori già a partire dal 18 gennaio, ha presentato ad inizio settimana una serie di mostre organizzate a Trento: “Gian Leo Salvotti de Bindis. Fra progetto e utopia”, presso la Galleria Civica e “Omaggio a Umberto Moggioli”, a Palazzo delle Albere. Illustrando le mostre, il presidente Vittorio Sgarbi ha ricordato il forte legame che il Mart ha con la città capoluogo: «A Trento - ha spiegato - il Mart ha due avamposti. Uno è il Palazzo delle Albere dove la prima direttrice del Mart Gabriella Belli ha organizzato le prime mostre internazionali del Trentino. Per questa prestigiosa sede abbiamo in programma diversi progetti in collaborazione con il Muse. Svilupperemo un programma che unisca la contemporaneità del Mart e con i temi nella vocazione del Muse, come l’ambiente. Mart e Muse: due grandi musei insieme per interrogarsi sui cambiamenti e sul nostro tempo. La seconda sede di cui il Mart dispone è la Galleria Civica di Trento, volta a quel contemporaneo vivo e presente che può essere presentato nel cuore storico e pulsante della città».

Numerosi anche gli appuntamenti online. Prosegue anche questa settimana Storia Edu, il progetto pensato e realizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino: una serie in continuo aggiornamento di videolezioni e strumenti online (sul canale YouTube di FMST) dedicati al mondo della scuola, ma utili anche per tutti coloro che hanno interesse per gli argomenti storici. Oggi alle ore 9 appuntamento con “Accadde quel giorno” - Hitler inaugura il nuovo parlamento.

Il Museo storico italiano della Guerra propone invece “Casteldante. Lutto, commemorazione, celebrazione” con Camillo Zadra (https://us02web.zoom.us/j/83773355014). La storia del sacrario militare di Rovereto inizia nel 1922 con la promozione del cimitero di guerra di Castel Dante e prosegue con la trasformazione in sacrario alla fine degli anni ’20, quando il Regime fascista promuove la realizzazione di sacrari monumentali, volti ad esaltare la dimensione eroica dei caduti e la grandezza della patria. I lavori, su progetto dell’architetto Fernando Biscaccianti, iniziano nel 1933 e si concludono, dopo un percorso difficoltoso, il 4 novembre 1938. Oggi il sacrario ospita le spoglie di più di 20.000 caduti italiani e austro-ungarici; nel dopoguerra vennero inserite anche le sepolture di Fabio Filzi e Damiano Chiesa. Nel 1967 la struttura venne inglobata all’interno di una più vasta zona monumentale che comprende anche la Strada degli artiglieri, Costa Violina, la Grotta di Damiano Chiesa.













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