Jazzfestival si fa in 13  I giovani al centro anche nello spin-off 

Il programma. La rassegna altoatesina è pronta a partire e proseguirà in autunno e in inverno In tutto saranno 13 i concerti proposti. Si parte il 27 agosto e si va avanti fino al 28 novembre  Spazio alle band dell’Euregio, ma non solo, che sapranno portare suoni nuovi ed accattivanti


Giuseppe Segala


Bolzano. Il programma del Jazzfestival Alto Adige, che si sviluppa tradizionalmente in una decina di giorni nel periodo a cavallo tra fine giugno e inizio di luglio, avrebbe dovuto quest’anno focalizzare la propria attenzione sulla scena dell'Europa orientale, sondando come di consueto il vivaio giovanile di quell’area, così come nelle passate edizioni si era concentrato ad esempio sulla Penisola Iberica, sulla Scandinavia, su Benelux, Gran Bretagna, Francia e mondo a cavallo delle Alpi. Purtroppo, le vicende legate alla pandemia hanno impedito la realizzazione di quel progetto, che l’organizzazione del festival e il suo direttore artistico, Klaus Widmann, si propongono di presentare il prossimo anno.

Ma anche quest’anno, pur nella difficoltà di offrire musica rispettando tutte le regole di sicurezza e prevenzione, la rassegna altoatesina ha voluto riaffermare la propria presenza con un programma che si spalma tra fine estate, autunno e inverno, dando la possibilità a gruppi musicali dell'Euregio, ma anche a band italiane ed estere, di esibirsi in Alto Adige.

Il focus è sempre sulle generazioni più giovani, nell’intento di far conoscere al pubblico i nuovi musicisti che operano in Europa, ma anche di permettere la reciproca conoscenza agli stessi protagonisti, che spesso hanno fatto nascere progetti e frequentazioni proprio nell’ambito della manifestazione.

Date e luoghi

Si parte dunque il 27 agosto nel giardino di Ca’ de Bezzi, per dare inizio a un percorso che, in una serie di tredici tappe musicali, toccherà Bolzano, Silandro e il Renon, per concludersi il 28 novembre al Teatro Studio di Bolzano. La scritta “Spin Off” campeggia nel manifesto della rassegna presentata a Bolzano: espressione che nella sua accezione sostantivata significa “prodotto o sviluppo vantaggioso, derivante in modo imprevisto da un'azione o da una ricerca”. Proprio l’imprevisto dà modo in quest’occasione di attingere a un’operazione virtuosa e interessante, scaturita dall’esperienza del laboratorio “Euregio Jazz Werkstatt”: una piattaforma alla quale il festival ha aderito fin dal 2016, rivolta a giovani musicisti provenienti in prevalenza da Alto Adige, Trentino, Tirolo e Svizzera, che nel corso degli anni passati hanno messo a confronto le proprie esperienze, costruendo gruppi musicali, repertori e occasioni di performance. Un momento significativo dell’attività dei laboratori fu la rassegna Winterjazz, del 2018 a Bolzano: tre giornate dense di musica e di idee.

L’apertura al gruppo “Wild Brush”

Un gruppo scaturito da questa esperienza, “Wild Brush”, sarà protagonista del primo concerto a Ca’ de Bezzi. Si passerà poi alle tre serate dal 2 al 4 settembre, in Piazza Walther a Bolzano, dove sempre alle 21 si esibiranno i gruppi “HI5” proveniente dal Tirolo, “Sketchbook Quartet”, che riunisce musicisti di Vienna e dell’Alto Adige, e Stef Giordi & Connected, dal Trentino. Il 19 settembre è in programma un matinée al Parkhotel Holzner sul Renon, con il progetto “Beyond w/Bernhardt” di Lipsia e la one man orchestra “The Micronaut”. L’appuntamento sarà replicato il 25 settembre nel “Kasino” presso il Social Activation Hub Basis di Silandro. La conclusione del programma è ancora dedicata alla promozione di giovani talenti: dal 26 al 28 novembre il Jazzfestival sarà ospite del Teatro Comunale di Bolzano. Il 26, al Teatro Studio, il sassofonista altoatesino Damian Dalla Torre, insieme all'ensemble dell'Euregio Jazzwerkstatt, presenterà in prima assoluta il suo progetto commissionato dallo stesso festival.

Il concorso di I-Jazz

Sempre al Teatro Studio, il 27 e 28 novembre si esibiranno i sei progetti vincitori di “Nuova Generazione Jazz 2020” un concorso dell'Associazione Nazionale di Festival I-Jazz, che ogni anno premia sei giovani band e le presenta a livello internazionale. La rete di I-Jazz include più di cinquanta manifestazioni, tra i quali c’è l’Alto Adige Festival. Tra i vincitori del concorso incontriamo nomi già apprezzati: il quartetto “Silent Water” del chitarrista Francesco Fiorenzani; il trio del pianista Francesco Orio; il trio del contrabbassista Matteo Bortone “ClarOscuro”, con Enrico Zanisi al pianoforte e Stefano Tamborrino alla batteria; il quintetto del contrabbassista Michelangelo Scandroglio; il duo Vocione con Marta Raviglia alla voce e Tony Cattano al trombone; il quartetto “Young Shouts”, con Emanuele Marsico alla tromba, Attilio Sepe al sax alto, Silvia Bolognesi al contrabbasso e Sergio Bolognesi alla batteria.













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