MUSEO DI SCIENZE NATURALI»LA NUOVA MOSTRA

Diciassette anni nella crisalide, per otto settimane di vita. O due anni come larva in acqua per poi solo poche ore fino alla morte. L’affascinante fenomeno della metamorfosi è il tema della mostra...



Diciassette anni nella crisalide, per otto settimane di vita. O due anni come larva in acqua per poi solo poche ore fino alla morte. L’affascinante fenomeno della metamorfosi è il tema della mostra temporanea inaugurata ieri, 12 marzo, al Museo di Scienze Naturali di Bolzano. Sottili antenne pelose che sembrano uscire dalle immagini, migliaia di occhi composti, setole e artigli, tutti ingranditi fino a 600 volte. Sembrano esseri provenienti da altri mondi i protagonisti di “Metamorphosis”. Invece sono insetti, immortalati prima come larve, poi come animali adulti in 20 coppie di immagini realizzate al microscopio elettronico dalla biologa Nicole Ottawa e dal fotografo Oliver Meckes. Nati entrambi in Germania, i due formano la ditta “eye of science” ed hanno già ottenuto diversi riconoscimenti per la loro attività di fotografi naturalisti. Grazie al microscopio elettronico, Ottawa e Meckes portano alla luce con le loro fotografie un universo altrimenti nascosto, tematizzando il fenomeno della metamorfosi, ovvero del mutamento dell’insetto da larva ad adulto sessualmente maturo. Due stadi, questi, tra i quali si cercherebbero invano delle somiglianze, sia nell’aspetto esteriore dell’animale che nel suo modo di vivere. Accompagnano le immagini esposte testi di facile lettura, spiritosi e che illustrano in maniera semplice questa trasformazione.

In più, un filmato dà voce a larve e insetti adulti, raccontando con tono leggero ma istruttivo le loro vite così diverse: la falena del baco da seta, ad esempio, ha in testa solo di trovare delle compagne, la larva della mosca verde è una detective e il piccolo del moscerino non vuole finire come cibo per i pesci.

Ma come funziona concretamente la metamorfosi?

La trasformazione da larva a animale sessualmente maturo può avvenire o subito in maniera completa, o a tappe. Nella trasformazione completa, le larve compiono numerose mute e arrivano poi allo stadio di pupa, nel quale la maggior parte delle loro cellule vengono sciolte e ricostituite totalmente. Al termine di questo processo, l’insetto adulto sguscia dal suo involucro. Nella metamorfosi a tappe, invece, la larva assomiglia in parte già all’adulto e durante la crescita alcune parti del corpo divengono solo più marcate. L’ultima muta porta direttamente allo stadio adulto senza passare per quello di pupa.

E proprio alla loro capacità di trasformarsi gli insetti devono il fatto di essere, tra gli animali, quelli con in assoluto il maggior numero di specie e anche il maggior numero di individui. La metamorfosi infatti permette loro di sfruttare al meglio gli ambienti di vita, di svilupparsi bene come larve e quindi di entrare nella vita adulta nella miglior condizione possibile. Inoltre, nello stadio di pupa gli insetti possono superare stagioni particolarmente fredde (anche fino a -70° centigradi) o estremamente secche. A seconda delle specie, la durata del ciclo di sviluppo può variare moltissimo. Alcuni icneumonidi (particolari tipi di vespe) compiono il loro ciclo di vita in una-due settimane, mentre nelle cicale esso può durare anche 17 anni, di cui solo otto settimane vissute da insetto adulto. Le larve di alcune specie di efemerotteri trascorrono due anni nell’acqua, ma la loro esistenza come insetti alati si consuma in poche ore – da cui anche il nome di effimere che gli è stato comunemente attribuito.

L’inaugurazione della mostra, come detto, ha avuto luogo ieri. Erano presenti l’assessore provinciale ai Musei Florian Mussner, la direttrice dei Musei provinciali Karin Dalla Torre, Benno Baumgarten, direttore reggente del museo, le curatrici Monika Lintner, Giulia Rasola e Gabriella Meraner e i fotografi Nicole Ottawa e Oliver Meckes.

“Metamorphosis” è aperta al pubblico da oggi fino al 16 settembre 2018, ogni giorno tranne lunedì, dalle ore 10 alle 18 (chiusa il 1° maggio).

Venerdì 16 marzo, alle ore 20, è in programma una conferenza con i due fotografi Nicole Ottawa e Oliver Meckes, dal titolo “Abtauchen in den Mikrokosmos” (Immergersi nel microcosmo). I due spiegheranno come arrivano a realizzare le loro fotografie, partendo dall’insetto e passando poi per il preparato e il microscopio elettronico. In chiusura, mostreranno diverse immagini per potersi “immergere nel microcosmo”. La larghezza di banda del microscopio elettronico permette infatti di visualizzare insetti e piante, ma anche tessuti e cellule umane. In lingua tedesca, ingresso libero.















Altre notizie

Attualità